Archivi categoria: Il cibo dell’anima

Il rito del lablabi

Nei ristoranti non lo servono, perchè è un piatto povero, che si mangia soprattutto al mattino, a colazione o nelle pause del lavoro. Mentre nelle guide se ne parla poco o niente, perchè il suo sapore forte e speziato non si addice al … Continua a leggere

Pubblicato in Il cibo dell'anima | Contrassegnato , , , | Lascia un commento

La malizia del riccio (*)

(*) FONTE: Francesco Merlo su REPUBBLICA, 11-09-2011   “Il pescivendolo, coi piedi nudi e i muscoli nocchiuti, vendeva, nell’attesa, i branchi della   seppia, da mangiare crudi uno dopo l’altro, come patate fritte, e alla fine regalava una manciata di cicireddu, minutaglia accettata … Continua a leggere

Pubblicato in Il cibo dell'anima | Contrassegnato , , , , | Lascia un commento

Il risotto di Gadda

  “L’approntamento di un buon risotto alla milanese domanda riso di qualità, come il tipo Vialone, dal chicco grosso e relativamente più tozzo del chicco tipo Caterina, che ha forma allungata, quasi di fuso. Un riso non interamente « sbramato … Continua a leggere

Pubblicato in Il cibo dell'anima | Contrassegnato , , | 1 commento

Un hammam non da cartolina

  Dalla pancia del mio pc è riemersa questa foto del 2004, scattata       in un angolo sperduto della Tunisia, lontano dalle rotte turistiche. E’ un vero hammam – non quelle ricostruzioni che furoreggiano oggi tra occidentali a caccia di esotismo – e poi … Continua a leggere

Pubblicato in che ci faccio qui?, Il cibo dell'anima, turismo di guerra | Contrassegnato , , , , , , | Lascia un commento

Tiriamo a Campari (*)

Sarà pure un luogo comune ma il connubio fra alcool e giornalismo esiste, eccome. Se non altro per chi questa professione l’ha vissuta consumando le suole delle scarpe e non con le chiappe appiccicate ad una scrivania. In tal caso, … Continua a leggere

Pubblicato in che ci faccio qui?, giornalismo e dintorni, Il cibo dell'anima, La guerra in diretta, turismo di guerra | Contrassegnato , , , , , , , , , | Lascia un commento

A caccia di bettole (e senza amuchina)

L’antipasto era una insalata mechiouia, seguita da un gustoso e abbondante cuscus all’agnello, con patatine fritte, una bottiglia grande di acqua minerale e un thè ai pinoli. Il tutto per 12 dinari, poco più di sei euro. A Tunisi, in una piccola … Continua a leggere

Pubblicato in che ci faccio qui?, Il cibo dell'anima | Contrassegnato , , , , , , , , , | 1 commento