Guerra di Libia: Vero e Falso in Rete

Sono stato uno dei primi a denunciare le bugie di guerra sulla Libia finite sui mass media mainstream: dalle presunte fosse comuni scoperte a Tripoli ai bombardamenti a tappeto ordinati da Gheddafi e mai provati (http://youtu.be/ISDFhdu3d6k). E già in aprile, su La Storia siamo noi,abbiamo messo in piedi con il mio direttore, Giovanni Minoli, un’intera puntata su Guerra, Bugie e TV (http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=827), cercando di spiegare come l’intervento della Nato in Libia fosse nato da una errata (e interessata) percezione degli avvenimenti in corso, ingenerata dalla propaganda dei ribelli di Bengasi e sostenuta ciecamente dalle tv panarabiste, Al Jazeera in testa. Nulla di nuovo, rispetto a quanto successo in Kosovo, nel 1999, e in tutte le altre guerre moderne. L’unica, vera differenza sta nel fatto che oggi le bugie di guerra viaggiano in Rete e hanno le gambe più lunghe, perchè filtri non ce ne sono – è la democrazia, bellezza! – e disinformatori, mestatori di professione e provocatori possono disporre di sofisticate attrezzature per produrre foto e filmati falsi o di propaganda.

Anche Gheddafi si è reso conto che stava perdendo la guerra della propaganda. Ed è corso ai ripari. Assoldando giornalisti, spin doctor e testimonial di ogni risma cui affidare la propria verità sugli avvenimenti in corso. In questa disperata guerra contro il tempo (e contro la Storia) ha avuto l’appoggio di alcune nazioni amiche (soprattutto Russia e Venezuela)  ma anche di giornali, gruppi ed associazioni, sia di destra che di sinistra, che per motivi politici e ideologici, in nome spesso dell’anti-imperialismo e dell’anti-americanismo, si sono prontamente schierati dalla sua parte. Si è venuta così a creare una strana compagnia di giro, che vede mano nella mano Thierry Meyssan e il suo Reseau Voltaire, la tv russa all-news RT, Giulietto Chiesa e i suoi boys di Megachip, la passionaria italiana di Tripoli Tiziana Gamannossi, le veline-gheddafine dell’agenzia HostessWeb e un drappello sparuto di giornalisti pacifisti come Marinella Correggia e Fulvio Grimaldi, che a Tripoli si sono lasciati ingannare come pivelli, accontentandosi di vedere solo quello che faceva comodo al regime. 

Intendiamoci. Ognuno è libero di pensarla come vuole, su questa sporca guerra in Libia. Ma rispondere alla propaganda con la propaganda è stupido e basta. Si può essere infatti contro l’intervento della Nato, denunciarne la logica neo-coloniale o i tragici effetti collaterali, e non per questo bisogna bersi come oro colato le menzogne di Gheddafi e la propaganda dei suoi scagnozzi.  A Tripoli e a Bengasi, vi assicuro, circolavano decine e decine di video, nonchè migliaia di foto, che venivano proposti a noi giornalisti: non c’era però verso di appurarne l’autenticità, nè di poterli contestualizzarne, com’è d’obbligo in questi casi; e infatti pochissimi sono stati ripresi dalle grandi testate mainstream. Nelle ultime settimane, poi, la succitata compagnia di giro ha dato il meglio, occupando militarmente la Rete con la sua versione degli avvenimenti in corso, suffragata da falsi video e false foto. Addirittura si è messo in dubbio la conquista di Tripoli da parte dei ribelli, si è parlato di set cinematografici allestiti da Al Jazeera in Qatar, si è scritto e veicolato un mare di sciocchezze, a dispetto di tutte le testimonianze di tutti i giornalisti che erano sul posto, al solo scopo di dare una mano al regime di Gheddafi e ai suoi ultimi, disperati tentativi di restare in sella.

Per una disamina più approfondita e corredata di utili link sull’argomento rimando a questo blog (http://mazzetta.splinder.com/post/25473331/quei-rossobruni-che-difendono-gheddafi), ricco di link che io, giornalista vecchia maniera, non sono riuscito ad inserire in questo post. Quello che chiedo a tutti è di vigilare, perchè la Rete non sia ricettacolo passivo della propaganda degli uni e degli altri.

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65 risposte a Guerra di Libia: Vero e Falso in Rete

  1. TIZIANA GAMANNOSSI ha detto:

    sono 2 gg sche cerco di entrare sul suo blog, ma a causa della pessima linea internet che ho qui in ufficio non riuscivo, adesso finalmente ci sono riuscita e anche se sono in ritardo spero che pubblichi il mio commento.
    Ricucci buongiorno: ieri mi hanno inoltrato il link del Suo blog, del quale nemmeno conoscevo l’esistenza, e d’altra parte nelle mie 24 ore ho tante cose da fare ed è già tanto se rispondo alle email, quasi sempre in ritardo perché è già difficile stare dietro tutto, quindi figuriamoci se vado nella rete a curiosare….curiosare che cosa poi, visto che la mia vita è già abbastanza ricca di eventi di suo!
    Sinceramente sono rimasta molto sorpresa dai suoi giudizi negativi nei miei confronti, sia perché tali accuse mi vengono mosse dall’Italia, mio Paese di origine ma non il Paese dove sono accaduti i fatti, sia perché vengono fatte adesso, dopo che la Libia ha cambiato Governo e molto tempo dopo da quando sono avvenuti alcuni fatti menzionati.
    Poi vedo che sono messa dentro una lista di nomi di persone, mie conoscenze degli ultimi mesi qui in Libia, ma non capisco perché allora la lista non sia completa! Forse perché completandola avrebbe smontato tutte le Sue accuse?
    Sa cosa mi ricorda questo Suo blog? mi ricorda tanto le Liste delle Streghe da mandare al rogo durante il Medioevo inquisitore.
    Comunque, visto che sono tirata in ballo e che sono accusata di tante cosine carucce, che mi fanno sorridere, solo oggi ho trovato il tempo di riprendere il Suo blog e quello di un certo Mazzetta (al secolo, pare, Massimo Mazza, in arte “Mazzetta” forse per via della sua bassa statura intellettuale e umana) e di rispondere accusa per accusa.
    Come dicevo, la cosa che mi sorprende è che mi si faccia queste accuse dall’Italia: per essere attendibili dovrebbero essere state formulate dalla Libia, visto che riguardano il mio operato in Libia. In Libia però mi conoscono ormai da quasi dieci anni; infatti ho iniziato a venire quaggiù dall’inizio del 2002 e per fortuna ai libici non ho bisogno di fornire spiegazioni, sanno quello che ho fatto e quello che non ho fatto qui in Libia e in Italia. Magari ci sarà qualcuno di Benghazi che non mi conosce personalmente e che vorrà sapere qualcosa in più su di me, ma ci sarà qualcuno di Tripoli che potrà fornirgli tutte le delucidazioni del caso e la cosa finirà lì.
    Mentre Lei, Ricucci, mi ha incontrata per qualche minuto, 2 volte, a Maggio; Tinazzi mi ha incrociata forse 3 volte e Mazzetta nemmeno mi conosce! Complimenti: avete delle belle basi su cui poggiare le critiche contro di me! Meno male che i libici non usano gli stessi metri di valutazione, ma preferiscono ancora la vecchia e sana conoscenza personale, diretta.
    Allora cominciamo a smentire le sue offese e diffamazioni:
    1) Ricucci scrive che io facevo parte di una COMPAGNIA DI GIRO assoldata da Gheddafi per diffondere la propria Propaganda.
    Rispondo: Non mi sono mai trovata fino ad ora (grazie a Dio) nel mezzo di una guerra, ma quando ho iniziato a notare, dal mio salotto tripolino, che i Media riportavano delle notizie false su quello che IO stavo vivendo, ho cercato in qualche maniera di diffondere la MIA VERITA’ e la VERITA’ DI QUELLI CHE LA VIVEVANO INTORNO A ME. Ovviamente tutti possono sbagliarsi in buona fede, e non avendo io esperienza in questo settore avrò commesso degli errori; d’altra parte io sono una imprenditrice e non una giornalista di guerra, ma ho sempre diffuso VERITA’ che vivevo in prima persona, oppure che mi venivano riportate o confermate da persone a me molto vicine e delle quali avevo completa fiducia. Purtroppo noto con rammarico che oggi si dà più credito ad una notizia che gira su internet o sui media, pubblicata da un perfetto conosciuto a digiuno dei fatti reali, che non alle informazioni che si ricevono invece da persone presenti sul campo e di nostra conoscenza. Come se internet ed i media del mainstream fossero il Giudice che ha il controllo delle notizie che vengono riportate, e di conseguenza tutto quello che ci si ritrova al suo interno è PURA REALTA’. Purtroppo ho notato che non è così, i giornalisti non sono tutti quei missionari senza peccato e senza macchia, neutrali e trasparenti e sinceri come forse la maggior pare della gente pensa. Questo è a mio avviso il vero male di oggi e sul quale ovviamente si basa IL POTERE DEI MEDIA e di INTERNET.
    Io per fortuna resto saldamente attaccata alla vita che vivo e alle persone che conosco, e dopo questa esperienza lo sono ancora di più. Inoltre ho grande rispetto dell’opinione altrui, mi piace scambiare le idee con persone con una certa apertura mentale e non denigro mai nessuno per partito preso! Insomma penso di conoscere il significato di TOLLERANZA e RISPETTO, Lei le conosce queste parole Sig. Ricucci?
    Ho visto che ha fatto delle valutazioni poco rispettose verso tante persone che ha poi messo insieme sotto l’appellativo di COMPAGNIA DI GIRO: Sig. Ricucci, mi meraviglio che alla sua veneranda età possa ancora valutare le persone senza averle frequentate . Io in questi mesi ho avuto la possibilità di farlo, sia durante la mia partecipazione alla FFC che durante le mie ore di lavoro (da imprenditrice) che svolgevo all’internet point dell’hotel Rixos. Non mi azzarderei mai a valutare le persone in base a quello che trovo in rete: ripeto, sono molto attaccata a quello che vivo personalmente ed in base alle poche ore che ho passato in compagnia di queste persone, ho potuto notare che:
    a) THIERRY MEYSSAN del RESEAU VOLTAIRE e MAHDI DARIUS NAZEMROAYA del GLOBAL RESEARCH: ho avuto il piacere ci conoscerli entrambi, persone molto educate e rispettose, di grande cultura e ferratissimi in Geopolitica, molto umili e disposti a profondi scambi di idee. Erano venuti a Tripoli invitati dalla FFC per capire meglio, sia loro che noi, come stessero veramente le cose in questa guerra, sulla quale è stato scritto tutto e il contrario di tutto. Grazie alla loro lunga esperienza nel settore, essi sono anche in grado di riconoscere i VERI GIORNALISTI dai GIORNALISTI SPIE, ecco perché sono stati così duramente attaccati dai giornalisti!
    b) TV RUSSE E VENEZUELANE: ho potuto conoscere solo i reporters di TELESUR (venezuela) , persone affabili e umili, educate e rispettose, mentre TV come CNN, BBC e altre facevano a gara a chi “se la tirava di più”, con tanti personaggi che erano arroganti, maleducati, irrispettosi e intolleranti. Ho notato che TELESUR mandavano in onda tutte le conferenze stampa che venivano fatte al Rixos, mentre gli altri reporters, sebbene le filmassero pure loro, mandavano in onda soltanto quelle che volevano (o forse che convenivano in base agli accordi e direttive delle rispettive redazioni?).
    c) GIULIETTO CHIESA non ho avuto il piacere di conoscerlo personalmente, anche se so che collabora con Fulvio Grimaldi, che invece conosco. E non conoscendolo di persona ma leggendo soltanto alcuni suoi blog, posso soltanto asserire che sono d’accordo con lui su alcune sue asserzioni sulla guerra in Libia.
    d) YVONNE DE VITO e LA SUA AGENZIA HOSTESSWEB: li ho conosciuti quando sono venuti a Tripoli, ed essendo italiani sono venuti a trovarmi e a portarmi il loro sostegno morale e li ringrazio. Per me sono persone a modo ed educate, che erano venute con tutte le buone intenzioni a verificare la situazione di persona, visto che trovavano le informazioni su web e media molto contrastanti tra loro. Quando sono venute qui sono state subito attaccate dai Media, soprattutto grazie allo zampino della giornalista della CNN (una chiattona invidiosa) e di Tinazzi, perché come era successo anche con la bella Lizzie (PRESS TV), nonostante i tentativi di approccio era stato letteralmente snobbato da cotante bellezze.
    e) MARINELLA CORREGGIA: posso dire che è una grande pacifista dal cuore puro, che gode di tutta la mia stima in quanto è una delle poche persone che ho conosciuto in questo frangente che non è venuta in Libia in cerca lavoro o fama, che soffre veramente nel vedere le sofferenze causate dalle guerre e che cerca in ogni modo di trovare una soluzione pacifica a queste crisi politiche. Purtroppo i Grandi Poteri hanno altri piani e né lei né tanti altri pacifisti sono riusciti, e a mio avviso riusciranno mai, a modificarli. Era venuta a Tripoli nei mesi scorsi insieme ad una delle tante Delegazioni Straniere che erano state invitate dalla FFC e poi è ritornata a cavallo tra Luglio e Agosto per raccogliere tante testimonianze dirette presso la popolazione libica, per poterle diffondere.
    f) FULVIO GRIMALDI: un grande giornalista di guerra indipendente che ha il coraggio di portare avanti le proprie opinioni e non quelle dei suoi datori di lavoro, visto che non ne ha. Era venuto a Tripoli nei mesi scorsi con una delle tante delegazioni straniere invitate dalla FFC. E’ riuscito a fare un bel documentario sulla guerra in Libia: MALEDETTA PRIMAVERA, che sta portando in giro x l’Europa con successo.
    2) Ricucci scrive: “ Tiziana Gamannossi è una rampante imprenditrice che aveva diversi contratti in ballo con il governo libico. Logico e giustificato perciò che si sia messa dalla parte di Gheddafi: business is business”.
    Rispondo: La mia società commercializza vari tipi di prodotti, in primis impianti industriali che vengono acquistati da clienti libici privati anche grazie ai sovvenzionamenti statali. Questo cambio di Governo ha sicuramente ritardato la conclusione delle vendite che avevo in corso, ma non l’ha certo annullate. Inoltre i libici preferiscono sempre fare affari con fornitori che conoscono da tempo invece che non nuovi dei quali non conoscono la professionalità e attendibilità. Capisco che Ricucci non sia ferrato in business, ma sarebbe meglio che prima di fare certe asserzioni si documentasse meglio su certi funzionamenti.
    3) Ricucci scrive: Quello che le contesto – e gliel’ho detto, a Tripoli – è aver sposato la propaganda di Gheddafi (anch’essa leggittima, peraltro) per VERITA’, pur sapendo che non era così. La Gamannossi si è messa infatti a straparlare di donne stuprate dai ribelli, di stragi di innocenti civili, NON METTENDO MAI I PIEDI FUORI DAL SUO UFFICIO, ma limitandosi a riportare le “eveline” del governo e a veicolare foto e video che arrivavano alla sua associazione, da lei spacciata come “indipendente” ma in realtà pappa e ciccia con i governativi (chiedere a tutti i giornalisti che sono stati a Tripoli).
    Rispondo: io non ho mai sposato la propaganda di nessuno, tutto quello che ricevevo nella FFC veniva da me vagliato e in base alla mia esperienza e a quella dei miei Amici libici (non facenti parte del vecchio Governo, visto che non avevo Amici nel vecchio Governo ma avevo soltanto qualche conoscente), decidevo se prenderlo in considerazione oppure no. Spero Riucci conosca la differenza tra Amici e conoscenti. Conosco tante persone in Libia e ne ho conosciute tante altre durante questa guerra, ho tanti Amici e tantissimi conoscenti. Io non stavo SOLO nell’ ufficio della FFC, ma vivevo anche la mia vita e le mie amicizie libiche: ho tanti amici libici che mi chiamano di continuo e mi raccontano la loro esperienza. Alla FFC abbiamo ricevuto tante delegazioni straniere, che volevano girare, vedere, quindi ovviamente davamo la precedenza alle loro richieste visto che la benzina, come ben sa, scarseggiava. Inoltre sia alla FFC che fuori ho ricevuto tante testimonianze, sia dirette che di parenti di vittime, che non potevo certo non prendere in considerazione. Io non sono mai stata pappa e ciccia con i governativi, ma sono una persona cordiale e saluto tutte le persone che sono gentili con me, indipendentemente dalla loro occupazione, estrazione sociale o razza. E so distinguere bene tra Conoscente ed Amico. Alla manifestazione delle donne libiche del 22 Maggio, alla quale delle donne mie conoscenti mi avevano chiesto di partecipare, Lei mi accusò di avallare la propaganda di regime, perché avevo portato tutte quelle donne a piedi in corteo dal luogo del Congresso all’ingresso del Rixos. Lei sa perché le avevo portate fin lì? Le portai lì perché a quel Congresso, dove c’erano centinaia e centinaia di donne, tante di loro mi chiedevano perché l’Italia, un Paese amico fino al 16 Febbraio, aveva girato le spalle alla Libia, perché gli italiani che loro considerano dei fratelli adesso li bombardavano uccidendo le loro famiglie! Mi diedero la parola e alla platea dissi che il mio Governo li stava bombardando perché gli era stato riportato che loro erano oggetto di repressione da parte del LORO Governo. Tutte in coro mi risposero di no, che loro amavano Gheddafi e che volevano risolvere le loro questioni interne da soli, senza interferenze straniere. Quindi mi sentii in dovere di aiutarle a diffondere la loro voce tramite i giornalisti insediati al Rixos (che non si sa come mai non erano venuti al Congresso: c’erano soltanto quelli cinesi). Si partì dal luogo del Congresso e dopo aver fatto 2 km a piedi, sotto il cocente sole libico delle 13.00, arrivammo al Rixos. Il servizio di sicurezza non ci fece entrare; feci chiamare i giornalisti, ma nessuno voleva venire fuori, perché fuori c’erano le bandiere verdi, quindi da non prendere in considerazione!
    Allora feci chiamare Lei, Ricucci, e se si ricorda bene venne fuori con il sigaro in bocca e la Sua aria sprezzante, dicendomi che
    – Lei non prendeva in considerazione la Propaganda di Regime, fatta da poche decine di donne! Mentre come poteva vedere bene non erano poche decine. Se si ricorda io Le risposi che Lei per il lavoro che faceva non doveva guardare se quelle donne avessero la bandiera verde o di un altro colore, ma doveva prenderle in considerazione perché rappresentavano il pensiero di una parte del popolo libico! Che poi fosse la maggioranza o la minoranza, soltanto delle elezioni potevano deciderlo, ma era comunque un pensiero del popolo. Le dissi anche che avrei fatto la stessa cosa se quelle donne invece che la bandiera verde avessero avuto quella tricolore monarchica. Ma sia Lei che Tinazzi siete rientrati dentro, sprezzanti e noncuranti di tutte quelle donne che erano venute a piedi fin lì per far arrivare la LORO VOCE nel mondo.
    – In testa al Suo blog c’è scritto: “Giornalismo è diffondere quello che qualcuno non vuole che si sappia. Il resto è propaganda” (Horacio Verbitsky). Bene, Lei davanti all’Hotel Rixos mi disse che non accettava lezioni visto che Lei fa giornalismo da quando io ero alta un metro, ma se Lei ci ripensa bene, io quel giorno Le ho dato una lezione di giornalismo, perché VOLEVO DIFFONDERE QUELLO CHE LEI GIORNALISTA NON VOLEVA CHE SI SAPESSE! COME MAI SUI MEDIA ITALIANI SI VEDEVANO RARAMENTE LE TANTE MANIFESTAZIONI CHE SONO STATE FATTE NEGLI ULTIMI 6 MESI CON LA BANDIERA VERDE? Ma Lei dall’alto della Sua presunzione non ammetterà mai questo! Si ricordi bene una cosa: io avrei portato quelle donne al Rixos anche se avessero avuto la bandiera a strisce, rosa, viola o blu! Perché io al contrario di Lei, non faccio alcuna discriminiazione. E lei, come giornalista, è la vergogna dell’etica e della deontologia professionale, e la mia testimonianza lo prova enequivocabilmente, mentre lei non può provare nulla al di là della sua partigianeria e faziosità mascherate da “giornalismo professionale”. Ma mi faccia il piacere… Lei predica bene, come nel video diffuso alcuni mesi fa (http://www.youtube.com/watch?v=nFN14FeGVzk), ma poi per convenienza personale, o per cecità umana, razzola male. D’altronde so bene che oggi se si vuol restare in certe redazioni bisogna adattarsi a dover dire tutto ed il contrario di tutto, a seconda di come gira il vento…c’è la crisi…bisogna restare in sella in qualche modo, anche gettando fango sul prossimo e venendo meno alla deonologia giornalistica se necessario: business is business.
    4) Set cinematografico in Qatar: io in Piazza Verde quella sera non c’ero, ma ci siamo sentiti al telefono con alcuni amici libici ed abbiamo contattato chi abita in Mizeran Street, la strada vicino alla ex Piazza Verde, ora Piaza dei Martiri, e tutti mi hanno detto che durante la prima mezz’ora di trasmissione di AL Jazeera non c’era tutta quella folla in piazza verde e nelle strade limitrofi. Ma molti tripolini non hanno chiamato per verificare quello che stavano vedendo in tv, e prendendo quelle prime immagini per vere si sono riversati per strada e allora è partita la manifestazione! Ripeto, io non c’ero, ma credo molto più a quello che mi dicono i miei amici libici che a quello che dite voi giornalisti! E aggiungo che io sono fedele agli amici, voi mi pare non tanto:
    http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-712698/italia-libia-frattini-critiche-visita/
    http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/?id=3.0.3409509250
    5) Bombardamento delle 5 navi nel porto di Tripoli: Ricucci, se ricorda bene Le dissi che io non ero andata a vederle dopo che erano state bombardate, ma La informo che sapevo che c’erano delle navi Guardiacoste che a causa dell’embargo, il vecchio Governo Libico Le metteva a disposizione per il trasporto sotto costa degli alimentari, visto che via camion venivano maggiormente bloccati al confine di Ras Jedir e via nave era impossibile farli arrivare. Quindi venivano usate per trasportare alimentari dal confine tunisino a Tripoli. Lo conferma anche il fatto che fossero ormeggiate nel Porto Cargo e non in quello Militare oppure Passeggeri, che sono a poche centinai di metri.
    E ora passiamo a Massimo Mazza, in arte “MAZZETTA”.
    Premetto che odio le persone che sparano sentenze gratuite cliccando soltanto su internet. Comunque vediamo questo Mazzetta cosa dice:
    1) Mazzetta dice che io “ho visto fallire la mia scommessa imprenditoriale a causa della rivoluzione”:
    Rispondo: se avessi creduto nel fallimento della mia attività imprenditoriale, pensa che sarei stata tanto stupida da rimanere qui? Avrei incassato la sconfitta, impacchettato e chiuso tutto e me ne sarei ritornata a casa in cerca di nuovi mercati. Invece siccome io nella Libia ci credevo e ci credo ancora, ho ritenuto giusto rimanerci e infatti la mia decisione mi ha dato ragione: sono l’unica rimasta SEMPRE durante questa guerra (a parte i 10 gg di break pasquale) e ora sono una delle poche imprese straniere già attive sul campo! Quindi come vede, la mia scommessa non è persa e il mio articolo sull’Unità era soltanto volto a sensibilizzare il nostro Governo verso la grave situazione in cui versavamo noi imprenditori italiani in Libia a seguito di questa crisi politica.
    2) Mazzetta dice che ero “schierata con Gheddafi e sempre chiusa in casa, sotto le bombe, ma a raccontare una verità che non avevo visto”.
    Rispondo: Sig, Mazzetta lei per poter asserire questo dovrebbe essere rimasto accanto a me 24 ore su 24! Ma non mi sembra di aver mai avuto nessuno accanto a me in maniera così assidua! In ogni caso in Libia IO c’ero: in casa, fuori in giro, a visitare amici, a ricevere amici, alla FFC, a portare in giro delegazioni straniere che venivano a visitare Tripoli, negli internet points degli Hotel come il Radisson e il Rixos (visto che internet da inizio Marzo funzionava soltanto lì e in alcuni uffici come la FFC), a fare la spesa, a combinare, quando possibile, degli appuntamenti di lavoro, E IL TUTTO SEMPRE SOTTO LE BOMBE E I MISSILI! CON BLACK OUTS continui! Lei signor Mazzetta dov’era mentre io conducevo una vita “quasi normale” sotto le bombe? Sicuramente seduto in un comodo ufficio, a cercare ogni mattina un fatto o delle persone sulle quali sputare sentenze gratuite! Ma Lei ha qualche problema, forse con sé stesso, che deve buttare fango su tutto e tutti? Lo fa, forse, di mestiere, visto che scrive su tanti blog? Vada in analisi e trovi un po’ di pace con se stesso, ma soprattutto lasci in pace la gente che ha già tanti problemi per conto proprio, non avendo né voglia né tempo per rispondere alle sue accuse gratuite.
    3) Mazzetta dice che sono stata l’animatrice delle gheddafine che ho portato davanti al Rixos.
    Rispondo: del Congresso delle donne libiche ho già risposto sopra a Ricucci, l’ho fatto e lo rifarei, e se mi chiedono di partecipare ad altri eventi di altri gruppi politici libici, eventi del tutto pacifici che chiedono soltanto di essere aiutati ad essere ascoltati, IO CI SONO.
    Vede sig. Mazzetta, quello che Lei e tutti gli altri giornalisti non volete capire, nonostante io lo stia ripetendo da mesi, è il fatto che in Libia fino a qualche giorno fa c’erano due correnti politiche: quella con la bandiera verde e quella con la bandiera tricolore. Magari da oggi ce ne saranno anche più di una, in quanto mi sembra di sentire in giro che si stanno organizzando vari partiti politi, ma fino a poco tempo fa ce n’erano solo due e i media ne prendevano in considerazione solo uno, mentre deridevano o denigravano l’altro! Le sembra giusto? Questo è il vero giornalismo? Si accusa Gheddafi di intolleranza verso l’opposizione, e i media cosa stavano invece facendo? Non é intolleranza anche la loro? Lasciamo decidere ai libici cosa vogliono, portiamoli subito alle elezioni, senza decidere noi stranieri cosa è bene o non è bene per loro.
    Questo è sempre stato il mio slogan caro sig. Mazzetta! Come lo è sempre stato il mio richiamo ad un cessate il fuoco: non è facile stare sotto le bombe ed i missili e contarne 98 in un giorno solo! Ma Lei cosa ne può capire di queste cose stando chiuso nel suo ufficio lontano da ogni zona di guerra. E mi chiedo anche chi La imbocchi con tutte le informazioni che passa sul Suo blog……
    4) FACT FINDING COMMISSION: l’ho costituita insieme ad altre persone che conoscevo e che non conoscevo, non mi sono stata a fare tante domande visto che in quella situazione drammatica in cui mi trovavo non ci si poteva fare tante domande e dettare tante condizioni: volevo soltanto fare qualcosa per non stare con le mani in mano, per far arrivare la verità in Italia e in Europa, una verità che andasse al di là di quella raccontata da media pilotati oppure da giornalisti che passavano gran parte del loro tempo all’hotel Rixos a dormire, abbuffarsi (tanti al Rixos ci hanno preso dei bei kg…) a bighellonare tra divani, giardino e piscina, a fare giratine scolastiche organizzate dall’Ufficio Stampa Libico e a farsi vedere tutti impauriti dal “terrazzo delle dirette tv” per giustificare il lauto stipendio e l’alto prezzo delle camere… Quindi ho fatto qualcosa, l’avrò fatto bene o male, ma l’ho fatto: con la FFC abbiamo fatto venire a Tripoli decine di delegazioni straniere, che vedevano che Tripoli non era quella che descrivevano gli ospiti del Rixos, che oltre al partito contro il Governo c’era anche quello per il Governo, che le bombe intelligenti erano anche un po’ sceme, visto che facevano tante vittime; e tante altre cose ancora.
    Io ho avuto il coraggio di affrontare famiglie che mi chiedevano perché il mio Governo gli tirava le bombe e gli uccideva i bambini, IO HO AVUTO L’UMILTA’ DI CHIEDERE SCUSA, GUARDANDOLI NEGLI OCCHI, A DEI PADRI CHE AVEVANO PERSO I LORO FIGLI A CAUSA DELLE BOMBE DEL MIO GOVERNO, ma Lei sa cosa significa l’umilta? Sa cosa si legge negli occhi di chi ti chiede perché uccidete le nostre famiglie, che cosa Vi abbiamo fatto? Lei sa cosa si legge negli occhi di chi ha un figlio a combattere o del quale non sa più niente? Lei sa cosa si legge negli occhi di un combattente che piange perché si è trovato a combattere contro i propri fratelli invece che contro un nemico straniero? Lei sa cosa vuole dire avere poco cibo in casa ma dividerlo con chi ti viene a far visita e ti dice che non ha niente? Lei sa cosa vuol dire fare il pane in casa a kili per te e alcuni pochi amici? Lei sa cosa vuole dire raccogliere la testimonianza di un galeotto che ti dice, senza aver il coraggio di guardarti negli occhi, che ha ucciso e stuprato delle donne? Lei sa cosa vuol dire tornare a casa la sera e senza luce, con una candela in mano cenare da sola e andare a letto sperando che tutto questo sia un brutto sogno? Lei sa cosa vuol dire ogni giorno chiamare gli amici dei siti particolarmente colpiti dai bombardamenti e dalle battaglie per vedere se sono ancora vivi? Lei sa cosa vuol dire stare a letto 12 ore, cercando di dormire nonostante le bombe che ti svegliano ogni momento, così non senti fame e fai un pasto al giorno che è tutto quello che riesci a mettere insieme? Bene, in tutti questi 6 mesi io ho vissuto tutto questo e molto di più, tante di quelle situazioni che Lei nemmeno se le immagina. Altro che stare sempre tappata in casa: si, ci sono stata ma per qualche giorno, anche perché sarebbe impossibile farlo per 6 mesi filati!
    5) Lei mi accusa di essere stato un “pupazzo manipolato da Gheddafi” ascoltato da media ingenui: ascolti, chi mi conosce sa bene che caratterino io abbia, non a caso sono single, non sono andata via da Tripoli perché non ho mai creduto alle false notizie allarmanti urlate in tv, non ho dato ascolto a chi mi diceva di non andare al Rixos che altrimenti mi succedeva come a quella signorina di nome Obeidi (al Rixos non mi è mai successo niente), non ho dato ascolto a chi mi diceva di non stare sola in casa perché prima i soldati di Gheddafi ora i ribelli potrebbero venire in casa e violentarmi (non si è mai presentato nessuno!), quando i servizi segreti di Gheddafi hanno “scoperto” la Gamannossi (ero già alla FFC, pensi lei!) e sono andati a chiedere informazioni su di me ai miei amici, mi sono talmente incazzata che ho stampato il mio CV e la lista dei miei fornitori e clienti e l’ho sbattuta sul muso di un impiegato dei servizi segreti che conoscevo, dicendogli di portarli ai suoi capi e che se in 10 anni che venivo in Libia con tanto di rilascio regolare di visti non sapevano ancora quanti capelli avessi in testa, che andassero a coltivare patate perché non potevano fare altro! Infatti da allora io e i miei amici, alla FFC compreso, chiamavamo quelli dei servizi segreti di Gheddafi “PATATA PEOPLE”! Lo so che alla FFC eravamo sotto controllo, spiati ecc, ecc, che anche tra i componenti c’era gente del Governo, e allora? Qual’era il problema! Io quando ho avuto qualcosa da dire l’ho sempre detta, che fosse pro o contro il Governo libico! Ho sempre denunciato la corruzione e la sovente mancanza di professionalità dei governativi, eppure non mi è mai successo niente!Abbiamo cercato di fare del nostro meglio, nonostante tutte le limitazioni che avessimo in Libia e fuori dalla Libia! Cercavamo di portare le delegazioni nei posti che ci chiedevano loro, nonostante il Governo Libico mettesse tanti limiti, ma alla fine si riusciva ad arrivare a persone e luoghi dove l’Ufficio Stampa non faceva arrivare i giornalisti!
    Sono riuscita a far avere visti a imprenditori italiani che volevano rientrare e a giornalisti che non sapevano come fare ad ottenerlo e il tutto sempre gratis! Tengo a precisare che una giornalista venuta grazie al mio visto quando è arrivata a Tripoli non mi ha nemmeno chiamata per salutarmi o per ringraziarmi, eppure era al Rixos……
    Insomma, alla fine della fiera, sono contenta che in quella difficile situazione, con tutto quel caos, qualcosa di buono alla FFC siamo riusciti a fare e non sarà certo né Lei né Ricucci o altri come Voi che mi faranno cambiare idea!
    6) Mazzetta dice che ho intervistato la moglie di Gheddafi: se leggesse meglio i link che riporta sarebbe meglio e potrebbe notare che riporto soltanto una intervista che la signora aveva fatto ad una radio libica. Riportavo quella intervista per dare risalto ad un assassinio messo in dubbio e poi confessato dalla Nato, che i media avevano oscurato con la cattura di Bin Laden! Insomma si torna sempre lì: ho cercato di dar voce ad una verità che veniva volutamente oscurata dai media! Ora mi dirà che magari quell’assassinio non c’è mai stato! Che era tutta una montatura! Al funerale è vero non ci sono stata, visto che IO NON CONOSCO NESSUNO DELLA FAMIGLIA GHEDDAFI, ma il Vescovo c’era stato e ho piena fiducia in lui e inoltre io sono andata a vedere la casa bombardata e sentito le testimonianze di chi in quella casa c’era al momento del bombardamento. In ogni caso un piccolo esamino del DNA sui cadaveri ci toglierebbe ogni dubbio, giusto?
    Infine concludo con la Sua accusa che “io non ho mai denunciato il Regime di Gheddafi nonostante facessi affari in Libia da 10 anni”, mi chiedo perché LO CHIEDE A ME? Io sono una piccola imprenditrice che può urlare quanto gli pare, tanto i veri Decisions Makers non l’ascoltano! Perché non hanno denunciato il Regime di Gheddafi tutti i colossi industriali e multinazionali (TOTAL, ENI, REPSOL, FINMECCANICA, IMPREGILO, BP, ECC, ECC) oppure i capi di Stato che facevano affari con il Governo Libico? LORO sarebbero stati capaci di fare qualcosa non io! Il 30 novembre a Tripoli al grande summit c’erano tutti a festeggiare con l’Amico Gheddafi, io non c’ero perché io non sono nessuno! Ma durante questi 6 mesi a condividere le difficoltà e le tragedie della guerra con i libici, IO C’ERO.

    • ferrivecchi ha detto:

      Cara Tiziana, non ho problemi nel pubblicare questa tua lettera. E non entro nel merito, perchè ho già dato. Chiunque può leggere come la penso al riguardo. E chiunque può notare che confondi accuse ed accusatori, così come non entri nel merito delle contestazioni che io ed altri ti abbiamo mosso, preferendo svicolare. Ma non importa. Il tempo è galantuomo, si dice. L’unica cosa che mi va di aggiungere, a mò di chiusa, è che ognuno dovrebbe fare il suo mestiere. Io non mi improvviso a far l’imprenditore, perchè non ho le capacità – e poi ho le mani bucate! – e tu non dovresti improvvisarti giornalista, perchè sei una frana. Un saluto.

      • Cristiano Tinazzi ha detto:

        sulla cazzata della navi da trasporto dice la Gamannossi: “5) Bombardamento delle 5 navi nel porto di Tripoli: Ricucci, se ricorda bene Le dissi che io non ero andata a vederle dopo che erano state bombardate, ma La informo che sapevo che c’erano delle navi Guardiacoste che a causa dell’embargo, il vecchio Governo Libico Le metteva a disposizione per il trasporto sotto costa degli alimentari, visto che via camion venivano maggiormente bloccati al confine di Ras Jedir e via nave era impossibile farli arrivare”

        la gamanossi dice una panzana mai vista smontata con i fatti, perchè per sua stessa ammissione non va neanche a vedere le navi:
        http://ildottorgonzo.wordpress.com/2011/09/11/informazionecontroinformazione2-i-motoscafi-umanitari/
        … tra l’altro se proprio si deve trasportare cibo o altro materiale umanitario, di solito, almeno su questo pianeta, si usano navi da trasporto (cargo) e non navi militari armate che hanno stive assolutamente inadatte al trasporto di materiale

    • Cristiano Tinazzi ha detto:

      E’ vero Tiziana, mi hai beccato…volevo la PATATA dalle gheddafine e non ce l’ho fatta e allora ho incominciato a urlare improperi contro il governo libico reo di non avermi fatto pucciare il biscotto! (della serie la demenza non è un optional)

  2. Giacomo Guarini ha detto:

    Va bene in astratto entrare nel merito e smentire notizie non vere. Ma in particolare nel pezzo di Mazzetta da lei citato si guarda molto più alla diffamazione sulla base di presunte affiliazioni ad una sorta di “internazionale rossobruna”, che non ai fatti. E’ un metodo scorretto e controproducente, ma se lei – caro Ricucci – ne condivide i presupposti, dovrebbe guardarsi dagli amici, giacché in base al criterio mazzettiano anche il qui presente sig. Tinazzi dovrebbe risultare screditato. Apprendo infatti dal web che questi ha collaborato in realtà ‘rossobrune’ quali Rinascita. Non so cosa lei e Mazzetta pensate al riguardo, per me non c’è nulla di biasimevole in ciò – tutt’altro – ma credo poco alle conversioni sulla via di Damasco non dettate da personali interessi.

    • Cristiano Tinazzi ha detto:

      Oh è arrivato l’untore…Tutto quello che ho scritto o detto o fatto più o meno è su internet (Dio stramaledica internet!). Mai nascosto nulla. Il fatto di aver lavorato su un giornale non implica necessariamente l’adesione totale alle idee propugnate dallo stesso (come dire che a Libero son tutti Berlsuconiani) e ad ogni modo la sottile distinzione che dovrebbe operare, Guarini, è che non si può fare di tutta l’erba un Fascio (ops!). Noto d’altronde che lei ha infatti già evidenziato la sua limitata capacità di analisi quando si parlava di ribelli e gheddafiani, definendo macrocategorie insulse (cito liberamente ‘i ribelli sono tutti cattivi’). Allo stesso modo quindi per aver scritto e fatto il praticantato in un giornale i cui miei ultimi articoli risalgono al 2006 dovrei essere screditato. Così come un Malaparte, secondo lei, o un Montanelli avrebbero dovuto essere screditati perchè in precedenza scrivevano su altri quotidiani o riviste? E perchè poi, e qui spezzo una lancia nei confronti di altre categorie politiche che non mi appartengono ormai da secoli, un uomo di destra è necessariamente stupido e uno di sinistra dice invece cose intelligenti? L’attacco non è a una categoria di pensiero, ma al concetto di fare e produrre informazione. Siamo a questi livelli di banalità e infantilismo politico? Suvvia, Guarini, se abbiamo le capacità di analisi e basi sulle quali discutere mettiamole in campo. Altrimenti il silenzio è molto più degno di vuote parole…

      • Giacomo Guarini ha detto:

        Tinazzi, la citazione libera se la può risparmiare e spero non ne faccia uso abbondante nella sua professione di giornalista. Ho solo parlato di crimini dei ribelli taciuti dalla grande stampa, eviti simili banalizzazioni perché – banalizzazione per banalizzazione – potrei io semplificare certe sue affermazioni e dire che per lei ‘i ribelli sono tutti buoni’. E non dia a me dell’untore, ma piuttosto a chi compila liste di cattivoni ‘rossobruni’, diffamandoli per presunte appartenenze politiche) e a chi le rilancia (se le fosse sfuggito, le segnalo qui il link che Ricucci propone alla fine del suo intervento: http://mazzetta.splinder.com/post/25473331/quei-rossobruni-che-difendono-gheddafi). A me non interessa se lei ha lavorato per Rinascita o qualunque altra testata, le do ragione quando afferma che la si deve giudicare solo per il suo impegno professionale, ma queste cose non le venga a dire a me, bensì a chi compila le liste di proscrizione di cui sopra.

  3. ferrivecchi ha detto:

    Signori, la discussione è finita. Ulteriori commenti verranno CESTINATI

  4. Cristiano Tinazzi ha detto:

    giusto per chi rendere evidenti le cretinate e le falistà dette da questi manipolatori: http://reteuno.rsi.ch/home/networks/reteuno/radiogiornale.html?po=17f1fa04-b44f-4b4f-ae3f-af3046de6f20&date=28.07.2011#tabEdition
    questa è la testimonianza sul bombardamento di Sourman (15 morti) alla faccia delle accuse da complotto demoplutogiudaicosionistamericano (e dui paperoga dire anche) che la signorina e i suoi sodali quauquaquerano di mainstream dominati dal grande Moloch cattivo!

    Ma la di vito forse quel giorno stava dal visagista delle dive

  5. Cristiano Tinazzi ha detto:

    E’ vero noi non lavoriamo. io specialmente non faccio un cazzo tutto il giorno se non spiare le tue foto in costume. cacchio mi hai beccato…questa è la solita di vito che si diverte con i suoi 3 ammiratori a dire le solite stupidate, imboccata (stupidamente) da qualcuno in forte astensione da Xanax. ps io non minaccio, esercito i miei diritti…Ops scusate mi squilla il cellulare, è Ghizzoni… lascio un attimo in linea i Rockefeller…

  6. Vonnie ha detto:

    Ricucci si vanta perchè è stato “uno dei primi a denunciare le bugie di guerra sulla Libia finite sui media mainstream” questo quando ancora forse non era certo l’esito di questa Aggressione; ora che i suoi datori di lavoro sono cambiati come scritto da Daniele: “Entrambi lavorano per “East”, una sedicente “rivista di geopolitica” che è finanziata da Unicredit. Il 5% delle azioni di Unicredit è detenuto dalla Banca Centrale di Libia e quindi ora dal CNT”, chi meglio di loro che prima avevano fatto un po’ di contro-informazione, potrebbe ora elevarsi a “verbo” e sparare le peggiori cavolate! Abbiamo visto tutti le bandiere indiane sventolare in mano ai ragazzi indiani con tatto di baffetti e cappellino tipico mentre il titolo GREEN SQUARE LIVE TRIPOLI e gli autorevoli cronisti della BBC ci raccontavano la “guerra” http://www.youtube.com/watch?v=R_-lzI8I0_0 !!!! Io non voglio essere presa in giro soprattutto da chi lo fa con superficiale non curanza e assoluta cattiva fede.
    Personalmente cerco di postare quotidianamente articoli e video di fonti per me attendibili, ovviamente non sono miei i video dove i ribelli tagliano la gola ai soldati neri… ma MOLTI VIDEO PUBBLICATI SONO STATI GIRATI DA NOI SUL POSTO x cui non permetto a nessuno di chiamarci “disinformatori, mestatori di professione e provocatori che possono disporre di sofisticate attrezzature per produrre foto e filmati falsi”. I nostri filmati PURTROPPO sono VERI, i bambini morti che avete visto a Zlitan sono veri e sono stati uccisi dalle bombe Nato, il loro sangue era vero, quando siamo andati a vedere questa case abbiamo ripreso ad esempio il frigo ancora pieno di cibo che si stava scongelando… per far vedere che fosse una CASA VERA e non una finta casa adibita a deposito di armi…
    Tinazzi ha calcolato 3 morti civili causati dalla Nato… ma come si può fare certe affermazioni?! Solo a Sorman sono morte 12 persone uccise da 8 missili…
    Siamo arrivati ad una situazione paradossale, tutte le morti, le atrocità sono state attribuite a Gheddafi ed ai soldati del suo esercito; ragazzi che hanno combattuto e stanno ancora combattendo e morendo per difendere il proprio Paese essendo considerati mercenari… mentre i veri mercenari vengono ormai considerati quasi soldati regolari…
    Nessuno dà voce alla violenza, alle torture alle sopraffazioni subite da un Popolo ma un qualunque coglione invece oggi potrebbe scrivere un articolo finto “il bimbo Ali o Mohammed di 7 anni dipinge Gheddafi come un orco ci racconta che la mamma è stata violentata il papà ucciso da un cecchino ecc ecc” tutti si possono sbizzarrire a inventare storie colorite e non verificabili comodamente dal proprio salotto di casa.

    Ricucci per una “disamina più approfondita” rimanda ad un altro blog… lui è un giornalista di vecchia maniera e non è riuscito ad inserire i link nel post!!!! Strano! Lui e Tinazzi passano le giornate come 2 comari a commentare blog, forum, siti, fb… e non riesce ad inserire link!
    Rimanda al blog di????????????????????? MAZZETTA,!!!!!!!!! Capace solo di offendere pesantemente, provocare, insultare nascosto come un topo… E’ visionario…vede rosso-bruni ovunque… sarà qualche turbe infantile. Comunque è bello veder nascere queste belle amicizie.

    In una guerra certamente entrambi gli schieramenti avranno commesso crimini ma il 90% di tutte le favolette che ci vengono raccontate dai giornali non ha fonti certe, non possono essere verificate! “5 Amazzoni confessano ad una psicologa i essere state violentate” solo Marinella correggia ci dice CHI E’ la psicologa:
    http://informarexresistere.fr/2011/08/30/una-psicologa-denuncia-gheddafi-e-i-figli-stupravano-le-amazzoni/

    E lei e Fulvio Grimaldi si sarebbero fatti abbindolare come 2 pivellini! Certe persone prima di pronunciare il nome di giornalisti come Fulvio Grimaldi o Giulietto Chiesa si dovrebbero lavare la bocca con il sapone invece di sproloquiare. Grimaldi ha girato il mondo, ha lavorato nelle più importanti testate e tv internazionali, ha vissuto e riportato tutte le ultime invasioni coloniali. Vi taggo il traier del suo docufilm http://www.youtube.com/watch?v=Vo7ydp_xDlU

    E’ bellissimo e un’ottima testimonianza dal terreno di Guerra in Libia e non dall’Hotel.

    PS. La stampa italiana sta giocando tutta lo stesso gioco ma almeno si limitamo a fare i propri articoli, invece Tinazzi e Ricucci sono troppo “infastiditi” dalla strana compagnia di giro…
    Personalmente ho riportato ciò che ho visto e detto ciò che penso, parlando in generale di come i media stiano manipolando questa Guerra, non ho fatto nomi né offeso nessuno finchè non sono stata offesa per prima…. Di rimando sono stata attaccata con insulti più o meno velati… una vera forma di mobbing, sulla mia bacheca fb, su you tube, su forum cui neanche partecipo…E’ ridicolo darmi tanta importanza e non se ne rendono conto, Tinazzi continua a minacciare di querelarmi… coinvolgendo altri esimi colleghi giornalisti… ora minaccia anche le persone che difendono me invece di difendere lui… e chissà quanti altri sta minacciando di querela considerando che su internet di lui si dice di tutto e di più…

    • ferrivecchi ha detto:

      Questa è l’ultima delle farneticazioni che pubblico. E lo faccio solo per far vedere a che punto porta l’accecamento da ideologia & dietrologia. Francamente, essere accusato di essere al soldo dei “poteri forti” perchè scrivo su EAST è esilarante. Grazie, Vonnie, perchè mi hai messo di buon umore.

  7. marinella correggia ha detto:

    Poiché sono nominata anch’io nell’ambito della “compagnia di giro” degli “assoldati da Gheddafi”, diligentemente ho preparato una risposta per punti, documentata e con riferimenti come sono solita fare (ma non credo che Amedeo Ricucci abbia mai letto i miei poveri irrilevanti pezzi; nella risposta indico il link ad alcuni di questi ). Ci sono anche cose che non sapete. Il problema è che non riesco a copiare il testo qui. Chi è interessato a conoscere la mia versione mi scriva: mari.liberazioni@yahoo.it
    Approfitto per segnalare a chi vive a Roma e dintorni un sit in oggi pomeriggio ore 17-20 della Rete No war a piazza Montecitorio, per farla finita con l’occupazione Nato della Libia e con le bugie di guerra e per una campagna di accoglienza dei subsahariani in fuga dalla “nuova Libia”….
    Marinella Correggia
    Torri in Sabina (Ri)

    • ferrivecchi ha detto:

      Qui di seguito pubblico la mail più dettagliata che Marinella mi ha spedito. Ne approfitto anche per chiudere questa benedetta discussione su VERO E FALSO NELLA GUERRA IN LIBIA, che sta cominciando a diventare estenuante. Due o tre cose, a margine, ma mica tanto:
      1) Io sono un giornalista-giornalista e non un giornalista-militante (tanto per usare una vecchia fraseologia, in voga tanti anni fa al Manifesto). Seguo perciò le regole del mestiere e non quelle del cuore o della testa. Liberi gli altri di fare scelte diverse dalle mie, ma secondo me non si può fare i cronisti con l’ideologia dei pacifisti (o dei comunisti). Trovo ci sia un piccolo conflitto di interessi.
      2) Nella “compagnia di giro” di cui parlavo nel mio post (suscitato un vespaio di polemiche) c’erano gruppi e persone per bene, che stimo, e gruppi e persone interessate solo al loro business. Mi scuso, forse un po’ tardivamente, per avere accomunato gli uni e gli altri. Ma è vero altresì che si è creato un fronte comune, fra loro.
      3) Faccio qualche esempio di giornalismo militante, di cui Marinella ed altri sono a volte un esempio.Chiunque sia stato a Tripoli ( ed abbia un po’ di esperienza in fatto di guerre) sa bene che la Nato in Libia non ha fatto macelli. Parlare perciò di crimini di guerra e di bombardamenti a tappeto, oppure citare al riguardo (e senza alcuna commento) i menzogneri comunicati stampa dell’ineffabile Mussa Ibrahim (portavoce del governo), beh, trovo che sia una scelta ideologica, senza alcun riscontro nell’evidenza dei fatti. Così come lo è scegliersi come fonte Tiziana Gamannossi e la sua sedicente FACT FINDING COMMISSION, che altro non era se non una emanzaione del regime libico.

      QUESTA E’ LA MAIL DI MARINELLA CORREGGIA:

      Saluti.. Sono citata nel pezzo di Amedeo Ricucci fra la “compagnia di giro” che sarebbe stata “assoldata” da Gheddafi! Qui mi limito a pochi appunti: 1) Assoldata? Io sono il contrario degli inviati di guerra: quando ci sono guerre, perdo tempo e soldi. Vi spiego perché. Dal 1991 mi indigna la disinformazione che permette di spacciare per umanitarie le guerre occidentali geostrategiche, e di guerre l’Italia ne ha fatte 5, è da allora che quando appunto si prepara e poi scoppia una guerra anche italica io smetto di lavorare (essendo a cottimo posso farlo) e mi metto a militare come ecopacifista, organizzo manifestazioni e iniziative, pagandomi da me i viaggi passo fisicamente dalla parte dei popoli bombardati (a proposito perché non ci si indigna vivendo in un paese che non si prende mai bombe sulla testa e le manda sulle teste altrui?) ecc. Quindi io potrei chiedere i danni alla Nato e all’Italia, altro che guadagnarci (lo sanno in tanti, peraltro).
      2) Vi informo che nella guerra di menzogne condotta dagli alleati locali della Nato, perfino i libici che li appoggiano dall’estero hanno una tendenza spiccatissima ad accusare chiunque non sia con loro di essere dei “mercenari”: o armati con armi o armati di penna. Tal Haida WBass (pseudonimo Skype credo), forse una fuznionaria libica presso l’Oms (contraria al governo ma non le facevano schifo i soldi che questo incarico governativo le portava) mi ha accusata di prendere soldi da Gheddafi, ha accusato Gheddafi di dare troppi soldi all’Africa “che è diventata più ricca della Libia” (adesso non li daranno più, l’hanno già detto; e dopo il trattamento riservato ai migranti neri dai nuovi padroni, voglio vedere cosa diranno gli italiani che avevano appoggiato questa guerra perché “Gheddafi aveva i centri di detenzione per i migranti irregolari”), e infine ha minacciato “ci ricorderemo di chi non è stato con noi”.
      3) Confesso che detesto chi sale sul carro dei vincitori soprattutto se vincono non grazie alla ragione ma ai soldi, ai mercenari (li hanno avuti i ribelli della Nato, i mercenari: consiglieri militari, e gli stessi piloti della Nato che hanno fatto tutto il lavoro per loro), alle menzogne. Ma proprio per contrastarle, preferisco non fare propaganda ma riferire i fatti, e le contraddizioni negli stessi resoconti dei media. Vi elenco alcuni (pochi) dei miei articoli, quelli in cui appunto faccio rilevare le contraddizioni dei media:
      http://www.famigliacristiana.it/informazione/news_2/dossier/libia_140611115251.aspxhttp://english.pravda.ru/opinion/columnists/19-08-2011/118803-Fake_Messages_Led_to_Libya_war-0/http://www.ilmanifesto.it/area-abbonati/in-edicola/manip2n1/20110830/manip2pg/07/manip2pz/309086/ (NB: Qui contesto la bufala riportata dal “giornalista” Pietro Dal Re di Repubblica sulle amazzoni violentate: la fonte è screditatissima dalla stessa Onu, ma Dal Re forse non ha studiato i mesi precedenti e se l’è bevuta) http://www.ilmanifesto.it/area-abbonati/in-edicola/manip2n1/20110907/manip2pg/09/manip2pz/309525/ 4) Quanto ai reportage dal posto, non mi sono bevuta proprio nulla ma certo ho voluto dar flebile voce (non ho certo la Rai), nelle mie due visite a Tripoli (Ricucci non è al corrente della seconda, a luglio/agosto) a chi voce non aveva, quelli che incontravo sui minibus sui quali viaggiavo (non Ricucci), e soprattutto le famiglie (numerosissime) di sfollati a Tripoli e dintorni dall’Est dei ribelli e dalla stessa Misurata. Loro raccontavano una storia triste, le violenze dei ribelli, che i media non volevano sentire. Ho anche sentito studenti e insegnanti, passanti, ho tante storie che poi non ho potuto pubblicare e ormai…
      5) Quanto all’episodio delle navi in fiamme, secondo Ricucci io mi sarei bevuta la storiella degli yacht invece di andare sul posto. Ehi! Quella notte, essendo il nostro hotel a due passi dal porto, abbiamo visto in diretto le bombe colpire e ci siamo precipitati là (a differenza dei giornalisti che dormivano al Rixos). Ed ecco il mio resoconto di poche ore dopo, uscito su vari siti e sul manifesto, in cui NON parlo di yacht: “Benvenuti a Tripoli ma adesso allontanatevi. Potrebbero tornare”. Ha un aplomb libico il piccolo comandante della nave in fiamme e fumo sotto la grande luna. Un cargo o una nave militare, non è chiaro. Quattro i feriti portati via dalle ambulanze e per fortuna nessun morto. I pompieri tentano di spegnere il fuoco fra il fumo acre. Altre imbarcazioni più piccole stanno affondando. Sono presi di mira i porti, punto d’entrata fondamentale anche per i rifornimenti civili. I missili Nato salvacivili hanno colpito diversi punti del porto nella notte fra giovedì e venerdì, susseguendosi fra le 23,08 e le 23,55”.
      6) Ma perché nessuno dà dell’assoldato e dell’ingenuo alla quasi totalità dei media che dietro i loro idioti elmetti hanno detto e creduto l’impossibile pur di sostenere gli alleati libici della nato? Al Jazeera, Cnn, Reuters, Rai, Corriere della Sera, Repubblica (forse la più allucinante, cosa non ha potuto sparare Pietro Dal Re).
      7) Oggi pomeriggio dalle 17 alle 20 sit in contro le bombe e le menzogne e per l’accoglienza dei migranti africani in fuga dalla “nuova” Libia. Organizza la Rete No War, piccola rete, senza mezzi, nessuno assoldato (stavolta le grosse organizzazioni “pacifiste” tanto attive nel 2003 e che avrebbero personale e soldi, non si sono viste contro la guerra. Hanno bevuto le bugie anche loro? Adesso tacciono quelli che erano contro Ghedafi perché “aveva i centri di detenzione dei migranti”: proprio come l’Italia.
      8) A proposito: il sito che ha messo in giro la bufala delle fosse comuni in febbraio è lo stesso che ha fatto il docu “Come un uomo sulla terra”. Che caso!

  8. Cristiano Tinazzi ha detto:

    C’erano tutti i miei colleghi e amici. Abbiamo una pagina dove minuto per minuto siamo stati in contatto con loro, anche telefonicamente, quando le linee funzionavano. Io ero fuori ovviamente, stando a Tripoli con i ribelli. Tutti i giornalisti al Rixos erano preoccupati, tutti temevano per la propria vita. Ma le grandi compagnie hanno sempre almeno un bodyguard, in genere un ex militare, che si occupa di portare in sicurezza la troupe in casi del genere. E in questi casi c’è unità e fratellanza tra tutti i colleghi per portare la pelle a casa. Tripoli in quei giorni era un terno al lotto per morire. Che diversi di questi pseudogiornalisti fossero terrorizzati è evidente, visto che erano vittime della loro stessa propaganda che dipingeva i ribelli come assassini senza scrupoli ed emuli di al Qaeda. I loro amici li avevano abbandonati e non sapevano utilizzare le minime regole di comportamento in zona di guerra, non avendo neanche con loro elmetti e giubbotti di protezione.

  9. paolovipPaolo ha detto:

    Bell’immagine, quasi da romanzo: “I vostri eroi del giornalismo di propaganda con elmetti e giubbotti della Cnn, spaventati a morte come donzelle verginali, dove li mettiamo?”
    Ma giusto per curiosità, Cristiano, dato che per tua stessa ammissione, al Rixos non c’eri, come fai a conoscere addirittura le emozioni di Meyssan in quei momenti?

  10. Cristiano Tinazzi ha detto:

    Si concordo, ma rimane sempre nel loro discorso di fondo, che i giornalisti ‘altri’ siano lecchini, o partii di meccanismi insondabili e segreti, o addirittura spie. Il che è non solo sgradevole, ma appunto connota una situazione di non dialogo. Insomma, se dai spazi a gente che asserisce che gli altri sono spie, e prendi per buono quello che questi ti dicono imboccati dal regime, che lavoro è? Ma poi che serietà ha tutto questo?

  11. Cristiano Tinazzi ha detto:

    Guarda, io nel mio piccolo lo sto già facendo e AMedeo con la Rai, HA FATTO UNO SPECIALE DI UN’ORA SULLE BUGIE DI GUERRA, QUINDI CASCHI PROPRIO MALE. PERCHè SE è VERO CHE i giornali hanno pubblicato inizialmente una sacco di minchiate, gran parte delle testate (il giornale repubblica etc) hanno poi rettificato in loco, così come Mentana a Ballaro criticò presantemente La russa in merito alla distorsione delle informazioni provenienti dalla Libia. di casi ce ne sono a decine. Quindi sto giochino del mainstrem compatto funziona solo nei film dove c’è la spectre o il cattivo americanosionista di turno che ha le mani su tutto il mondo. Nella realtà non rfunziona esattamente così, fortunatamente.

    comunque noto che ad ogni constatazione tiri fuori altre cose ma non rispondi. Iv vostri eroi del giornalismo di propaganda con elmetti e giubbotti della Cnn, spaventati a morte come donzelle verginali, dove li mettiamo?

  12. Simone Santini ha detto:

    Mi fa piacere che tu abbia accomunato De Bortoli, Mauro, Calabresi, Napoletano, Orfeo… nonché tutti i direttori dei tg nazionali a noi complottisti, visto che hanno pubblicato, senza prove, che l’aviazione di Gheddafi bombardava i pacifici manifestanti provocando 50mila morti… devo dire che tutti noi complottisti formiamo una notevole “compagnia di giro”…
    Alla fine penso che sì, su una cosa possiamo concordare, siamo su due piani differenti. Comunque sia, buon lavoro e ti auguro di fare sempre del tuo meglio.

    • ferrivecchi ha detto:

      Non vorrei disturbare ma penso sia il caso di chiudere la querelle. E per un motivo semplice: ben vengano i dibattiti, anche se lunghi, purchè servano e (soprattutto) siano comprensibili a tutti gli utenti di questo blog. Se invece si finisce per giocare a tennis, con la palla che si sposta in maniera schizzata da una parte e dall’altra del campo, gli spettatori rischiano di diventare pazzi o strabici. Detto questo, mi pare comunque che non ci sia un abisso tra le posizioni di noi tutti. C’è irruenza, forse, ma anche passione e onestà. Che sono ferri del mestiere…

      • Simone Santini ha detto:

        Concordo pienamente Ricucci con questa tua replica, e non risponderò pertanto anche a quanto scrive Tinazzi sotto (benché mi prudano le dita 🙂 ). Mi scuso eventualmente se anche io ho fatto qualche peccatuccio di irruenza, ma mi fa molto piacere che venga riconosciuta passione e onestà. Magari con Tinazzi andiamo poi a scannarci privatamente!

  13. Cristiano Tinazzi ha detto:

    e se consideri questa feccia dei giornalisti beh allora siamo proprio su due piani differenti!

  14. Cristiano Tinazzi ha detto:

    sì. ma il ragazzo pakistano/inglese è venuto con la ragazza britannica ed entrambi si sono accreditati per press tv, con tanto di macchina personale per andare a raccontare la ‘loro verità’. Forse non parliamo della stessa persona. Questi erano due scoppiati.
    Su Meyssan ti sfugge un piccolo fatto: senza prove non si pubblica niente. è la base del giornalismo, altrimenti scrivi di teorie. E si torna al complottismo..

    Thierry Meyssan, Mahdi Nazemroaya, Julien Teil, Lizzy Phalen & Matthieu , questo il gruppo di psycho buffoni che spavebtati a morte si sono fatti dare elmetti e caschi da…udite udite dalla CNN! salvo poi urlare, quando erano al sicuro che volevano ammazzarli…

  15. Cristiano Tinazzi ha detto:

    e mi scuso per gli innumerevoli refusi ma sto facendo altro, il senso credo comunque si capisca

  16. Cristiano Tinazzi ha detto:

    Simone, scusa se ti do del tu ma così siamo più spicci: non ho bisogno di nessuna prova documentale per affermare che Meyssan abbia raccontanto un sacco di balle. Uno perchè conosco tutti quelli che stavano al Rixos, la maggior parte dei quali è sotto i 30 anni; due perchè Meyssan (ma pure Grimaldi e altri che avete opsitato) hanno raccontanto cose non vere o comunque distorte. Ora ti posso assicurare di una cosa: Meyssan e un altro pesudogiornalista mezzo paki mezzo inglese accompagnato da una sigorina britannica (che si spacciava oer giornalista di press tv ma che in realtà postava su youtube), accusavano giorno e notte i giornalisti presenti, me compreso, di essere delle sie della Nato. Ti posso assicurare che se mi fossi trovato al Rixos durante quei giorni (e fortunatamente me n0ero andato via prima ed ero ritornato per i fatti miei a Tripoli) Meyssan l’avrei pestato a sangue insieme a quell’altroimbecille. Se dovevate difendere i giornalisti, avete anche in auel caso sbagliato campo. Ma l’ideologia vi ha fregato: quindi da u na parte npoi, i pezzi di merda asserviti al sistema, spie e servi del potere; dall’altra parte i quattro moschettieri dell’informazione. L’unica cosa che ha rischiato Meyssane i suoi soci dalla Cnn è auella di prendere un sacco di botte per i motivi sopracitati. altro che cecchini e tentativi di omicidio…siamo al complotto pure..ah già ma conoscendo il personagio..,.tra l’altro chi vi ha scritto il pezzo se non erro è un noto seguace del revisionismo storico.
    Quello che fanno gli altri io non lo giudico, posso esser critico, che discorso è che ci siete andati a fare? E posso assicurarti che c’erano fior di giornalisti e ragazzi givani e in gamba. non servi non spie. Volevate difendere i giornalisti? Perchè non avete parlato di quelli della Bbc che per andare a Zawiyah a marzo sono stati arrestati dall’esercito, pestati e sottoposti a torture psicologiche?

    • Simone Santini ha detto:

      Va benissimo il tu. Magari è come dici, Meyssan e gli altri suoi boys “esaltati” han giocato a fare i divi. Può essere benissimo, ci sta nel personaggio e non mi stupirei più di tanto. Però, c’è un però. Meyssan e gli altri esaltati sono stati i primi a parlare delle truppe speciali che aprivano la strada di Tripoli ai ribelli. Sicuramente la velina gliela hanno passata i libici. Però era vero. I “fior” di giornalisti non ne hanno parlato, nemmeno i valorosi della Bbc. Solo dopo che la notizia si era propagata ne hanno parlato il Telegraph e il NYT citando fonti militari. Un caso? Infine un generale Nato ha dato conferma, ovviamente minimizzando il tutto. Magari senza Meyssan saremmo ancora qua a non saperne nulla e, scusa se sono schietto, ad aspettare voi inviati “ufficiali” che ce lo venivate a raccontare, campa cavallo… Che poi tu mi assicuri che tra quanti erano al Rixos non ci fosse nemmeno una spia, ti posso anche credere. Ma è una petizione di fiducia, la stessa che farei per Meyssan che dice che c’erano. Poi è davvero strano che la signorina britannica (biondissima e disinvoltissima) si spacciasse per giornalista di presstv, che è una emittente iraniana. O ti sbagli o si era davvero scelta una copertura farlocca. Ma è più facile che ti sbagli. Infine il mezzo paki e mezzo inglese è uno che scrive analisi geopolitiche di un certo spessore. Se tu non sai chi è, la colpa non è sua. Detto questo, credo che le nostre rispettive posizioni siano più che chiare. Sia io che tu abbiamo anche altro da fare, quindi penso che ci possiamo amichevolmente congedare. E’ stato un bello scambio di idee, ritengo. Alla prossima, ti saluto.

      • Simone Santini ha detto:

        Errata corrige: su Lizzie Phelan ci siamo sbagliati entrambi, è effettivamente una corrispondente di PressTv. Gagliardi sti iraniani, se le scelgono carine le corrispondenti!

  17. Simone Santini ha detto:

    Bene, allora parliamoci francamente. Scrivo un nuovo post e non una replica perché vorrei rivolgermi anche a Ricucci oltre che a lei, Tinazzi. E chiarisco che mi “incaponisco” nella discussione perché rispetto il lavoro di entrambi.
    Mi sembra che nessuno di noi qui neghi, anzi viene apertamente affermato, che quella in Libia sia stata una “sporca guerra”. Facciamo un esempio terra-terra, tanto per capirci. I miei genitori settantenni, di non elevata cultura, ottengono l’informazione principalmente dalla tv, leggono molto saltuariamente qualche giornale. Votano e si scaldano quando si affronta qualche discussione politica, non sono né qualunquisti né menefreghisti. Rappresentano la maggioranza degli italiani. Ebbene, loro, come la maggior parte degli italiani, non hanno avuto dal mainstream mediatico alcun sentore che quella in Libia sia stata una “sporca guerra”. Al contrario, quel sentore l’hanno avuto quanti hanno cercato informazioni altrove, magari on-line. Talvolta fallaci? Talvolta ideologizzate? Forse. Ma chi cerca l’informazione on-line spesso non è uno sprovveduto telespettatore, e magari sa anche capire, soppesare, confrontare, e soprattutto distinguere. Fondamentalmente, Ricucci e Tinazzi, voi accusate Megachip di far parte di una “compagnia di giro” e di aver dato spazio a chi raccontava, essendo sul posto tanto quanto voi inviati, cose diverse rispetto al flusso magmatico, ma sostanzialmente uniforme e spudoratamente menzognero, del mainstream. E non l’abbiamo fatto in maniera acritica perché ogni volta che c’era la possibilità di svolgere una verifica, l’abbiamo fatto. Ci siamo scelti una “compagnia di giro” sbagliata? Dovevamo forse affidarci alla “compagnia di giro” degli inviati del mainstream? Quanto siete riusciti ad influire, Ricucci e Tinazzi, rispetto all’onda di manipolazione e disinformazione che sommergeva gli italiani sulla Libia? Perché i miei genitori la vostra voce non l’hanno percepita per nulla? Potevate starvene anche a casa, non cambiava nulla e rischiavate certamente di meno. Anche la vostra “compagnia di giro” non era la migliore che si potesse trovare in circolazione…
    Allora, io penso che ognuno di noi cerchi di fare onestamente qualcosa di utile per gli altri. Ognuno coi mezzi che ha, con la propria vita, con le proprie idee. Cercando di portare a casa un brandello di verità da offrire agli altri. Talvolta ci si riesce e talvolta no. Perché no, facendoci anche le pulci gli uni con gli altri, va benissimo. O spalleggiandoci, se è il caso. Ma non remandosi contro quando ci si trova sulla stessa barca. Altrimenti viene il dubbio di non esserci affatto, sulla stessa barca. Saluti.
    ps: Tinazzi, se Meyssan ha raccontato stronzate, scrivici un bel pezzo documentato che te lo pubblichiamo su Megachip, questo è giornalismo. Non ci accusare di fare propaganda perché gli abbiamo dato spazio. Nemmeno questa è una colpa, ma nemmeno questo è giornalismo.

  18. Cristiano Tinazzi ha detto:

    Quella non credo. d’altronde capita a tutti, me compreso, ma avete dato un po’ troppo spazio a chi si è fatto abbindolare dalle chicche propagandistiche di regime. il che non è una colpa, ma non è neanche giornalismo.

  19. Cristiano Tinazzi ha detto:

    Non ho nessuna acrimonia ne vostri confronti. Se avete svelato la bufala avete fatto bene!

  20. Cristiano Tinazzi ha detto:

    e aggiungo per quale motivo avrebbero dovuto farlo visto che la piazza, seppur pullulante in zona di cecchini il 22 mattina, era comunque rimasta sempre sotto controllo ribelle dal 21?

  21. Cristiano Tinazzi ha detto:

    dunque voi sostenete che il 21 in città non c’erano ribelli? e che quella piazza con tanto di strutture in acciaio gialle non era la piazza verde? quindi avrebbero ricreato esattamente lo stesso scenario ma ahimè non esattamente uguale? PARLIAMONE..
    L’ideologia antimperialista: mi spiego: prendere per buone castronate e bufale messe in giro da gente che non sapeva neanche dov’era Tripoli fino a 5 mesi fa, non è un lavoro di comunicazione, è un lavoro di disinformazione che viene fatto perchè la realtà non ci piace.

    • Simone Santini ha detto:

      Tinazzi, si calmi un attimo e legga con attenzione quanto le ho scritto. In rete giravano foto secondo cui le immagini dei ribelli in Piazza Verde erano in realtà state scattate in uno scenario ricostruito altrove. Le sto dicendo che Megachip ha ripreso quelle immagini mettendole in dubbio, in un primo momento, e successivamente ha dimostrato, tramite analisi, che l’idea del presunto scenario era una bufala, poiché quella era effettivamente Piazza Verde. Le ho citato questo caso e quello del falso video del cecchino siriano per indicarle come si cerchi di fare un lavoro di controinformazione ad ampio spettro, senza farsi accecare da orientamenti politici o ideologici che ognuno di noi ha. Prima uno cerca di orientarsi nella nebulosa dei fatti, poi le interpretazioni. Non capisco davvero tutta questa acrimonia, davvero ingiustificata, che lei dimostra. Magari se me la spiega…

  22. Cristiano Tinazzi ha detto:

    Ho passato quattro mesi in Libia, prima con i governativi e dal 21 con i ribelli. rispondo anche a qualche cretino che ha messo in dubbio che i ribelli abbian preso la piazza verde di tripoli il 21, inventandosi fantastici scenari qatarioti paragonabili solo ai marziani e alla finta presa dell’uomo sulla luna (che magari non è vero, ma non è proprio questo il caso, potendoci andare di persona in molti). Io il 21 ero in piazza verde e ci sono tornatro il 22, il 23, eil 24. Capisco che Chiesa abbia qualche problema a digerire la verità se non collimata con l’ideologia antimperialista di turno, ma la verità spesso non si adatta alle nostre idee. Ma lei era a casa sua vedeva quello che voleva vedere. Qui nessuno nega che la Nato abbia fatto uno sporco lavoro, ma combattere la propaganda con la propaganda ricorda molto 1984 di Orwell, con il povero Winston Smith diviso tra il bispensiero (un pensiero che esige che la mente si adatti senza resistenze alla realtà così come definita dal partito e cancelli ogni dato divergente e ogni forma di obiezione) e la finta eresia di Goldstein. S peculari al pensiero dominante.
    Thierry Meyssan non ha fatto soltanto bieca disinformazione di regime, ha messo in pericolo la vita di decine di giornalisti a Tripoli, con le sue farneticanti dichiarazioni. Salvo poi salvarsi il culo grazie ai suoi nemici che l’hanno riportato a casetta insieme a due psicopatici inglesi.

    • Simone Santini ha detto:

      Gentile Tinazzi, le faccio notare che Megachip è stato tra i pochi siti della cosiddetta controinformazione a svelare, tramite analisi, che le foto circolanti in rete e attestanti lo “scenario” di Piazza Verde fossero delle bufale. Così come ha svelato (dimostrandolo con analisi e perizie tecniche) che era un pacchiano falso il video del cineamatore ucciso da un cecchino in Siria e trasmesso, dandolo per buono, da RaiNews24 e dal tg di La7 in Italia. Come vede, si cerca di fare, con pochissimi mezzi e magari incappando talvolta in errori (che vengono sempre riconosciuti e di cui si dà conto), un lavoro di analisi sulla comunicazione che altri hanno smesso di svolgere (ometto di dire da chi, visto che lei essendo un ottimo inviato si scontrerà spesso, immagino, col conformismo dei capi-redazione)… se questo lavoro deriva da “ideologia antimperialista”, credo che allora ce ne vorrebbe di più, e non di meno. Non crede?

      • evidentemente ti sono sfuggiti gli ultimi sviluppi sulla cosa di Piazza Verde 😉

      • Simone Santini ha detto:

        Può essere benissimo Mazzetta, me ne sfuggono tante di cose. Mi rendi edotto?

      • scrivi: “Megachip è stato tra i pochi siti della cosiddetta controinformazione a svelare, tramite analisi, che le foto circolanti in rete e attestanti lo “scenario” di Piazza Verde fossero delle bufale”

        Ti rendo edotto sul fatto che Megachip è stato anche tra i pochi siti ad averle diffuse?

        O che sembra che prima pubblichi un pacco e poi ti devono dir bravo, perché in seguito pubblichi un altro articolo che ammette che è un pacco e che le immagini che dovevano essere state girate in studio sono invece autentiche, mica come quelle dello sbarco sulla luna?

        Non so se ti rendi conto….

  23. Simone Santini ha detto:

    Egregio dott. Ricucci, sono fieramente uno dei “boys” di Giulietto Chiesa (boy cresciutello, aimé) in quanto collaboro spesso con la testata Megachip con articoli sulle tematiche internazionali, e, quindi, mi sono sentito chiamato in causa dal suo blog. Sulla Libia Megachip ha pubblicato un solo mio intervento, tra l’altro recente, dal titolo “Si scrive Tripoli, si legge Beirut?”, sul caso del nuovo comandante militare di Tripoli, l’ex (ex?) jihadista Belhaj. Più che giornalista io mi definirei un analista di fonti comunicative. Per il mio pezzo ho usato come fonti (ovviamente citandoli) due inviati: Candito (La Stampa) e Valli (La Repubblica). Nel mio pezzo non c’erano notizie che non derivassero dai loro articoli. Ovviamente c’erano anche alcune mie interpretazioni dei fatti. Ora, quel che più mi ferisce, nel suo blog, è l’accusa che fa (anche) a Megachip di rispondere alla “propaganda” con altra “propaganda”, uguale e contraria. Personalmente risponderò per quel poco che mi compete, dato che Chiesa e Cabras (il direttore del sito) si sanno “difendere” molto meglio di quanto potrei fare io. Ebbene, non credo che lei abbia letto il mio articolo, ma la sfido a trovare e a dimostrarmi un qualunque accenno di propaganda filo-gheddafiana nello stesso. Altrove si è fatta propaganda filo-gheddafiana su Megachip? Magari sì, ad esempio quando hanno postato un suo video, dottor Ricucci, in cui lei parlava della disinformazione di guerra. Anche in quel caso lei è stato una quinta colonna del Raìs libico nel sistema informativo occidentale… o sbaglio? Perchè credo che il punto sia questo: i milioni di ascoltatori del Tg1 in questi mesi si sono formati l’opinione che in Libia c’è stata una rivolta di popolo contro un tiranno; chi, come me, con altre migliaia di persone, ha letto Megachip, si è fatto l’idea che in Libia si sia avuto un nucleo di ribellione su cui si è costruito 1) un colpo di stato progettato all’estero 2) una politica delle cannoniere di Francia e GB antitaliana 3) una manovra militare per interrompere un canale di penetrazione della Cina nel Mediterraneo 4) la presenza di milizie fondamentaliste islamiche tra i ribelli 5) i ribelli, senza la copertura Nato, sarebbero stati spazzati via 6) truppe speciali hanno conquistato Tripoli con un putsch e con la copertura aerea della Nato, i ribelli hanno semmai fiancheggiato l’operazione 7) il dopo-guerra presenterà problemi gravissimi, con scenari plausibili di libanizzazione, irachizzazione, somalizzazione… ecc. 8) le modalità dell’intervento Nato contengono fortissimi aspetti di illegalità rispetto al mandato Onu. Siamo difronte a crimini di guerra?
    Tutto ciò per dire: chi si è formato un’opinione sul Tg1 è stato vittima di propaganda? Qualunque sia la risposta, ritengo che chi si è formato un’opinione (anche) su Megachip, si è immerso nella complessità cercando un bandolo per la comprensione di problemi enormi. La vogliamo chiamare contro-propaganda?
    Con stima

    • ferrivecchi ha detto:

      Chiariamo, Simone. Una volta per tutte, Io non ce l’ho con Megachip, che fa spesso un buon lavoro, nè con Giulietto Chiesa, che conosco e stimo. Su questa sporca guerra in Libia è successa però una cosa strana, come ho cercato di spiegare nel mio post. . E’ successo che, scoperte le bugie dei ribelli di Bengasi, si è finito per avallare – spesso ingenuamente, a volte con calcolo – le bugie contrapposte con cui il regime di Gheddafi ha cercato di replicare, per vincere la guerra della propaganda. Basta guardare la produzione sterminata di video, foto e notizie con cui, da una parte e dell’altra, si è cercato di demonizzare il nemico: parlando di stupri, stragi di civili e bombardamenti a tappeto. Niente di tutto questo era vero. Nemmeno il numero dei morti: mentivano i ribelli di Bengasi, quando hanno parlato di 50mila morti “solo durante la prima settimana” di rivolta, e mentiva Mussa Ibrahim, quando parlava di “migliaia di morti” per colpa dei bombardamenti della Nato. Te lo dico perchè c’ero, a Tripoli. E come me c’era Marinella Correggia, di cui Megachip ospita spesso gli interventi: lei però si è fidata delle notizie che le passava l’ineffabile Tiziana Gamannossi, passionaria per interesse più che per scelta, la cui presunta associazione lavorava palesemente per il governo. A completare la compagnia di giro si è aggiunto a più riprese Thierry Meyssan con i suoi discepoli, accorsi in soccorso di Gheddafi così come già avevano fatto con Assad, in Siria.
      Sono stati queste le “fonti” alternative che dalla Libia hanno costruito la cosiddetta contro-informazione. E questa contro-informazione è stata purtroppo adottata da quanti, per motivi diversi, si sono opposti a questa sporca guerra. Per questo dico che ALLA PROPAGANDA SI E’ RISPOSTO CON LA PROPAGANDA. Non contesto, perciò, e anzi condivido la tua analisi sulle ragioni che hanno portato all’intervento della Nato. Credo però che, per sostenere questo, non ci fosse alcun bisogno di raccontare e veicolare stronzate. Sono stato abbastanza chiaro ed esauriente? Spero di sì.

      • zapper ha detto:

        premetto che ho seguito sempre i tuoi reportage con enorme interesse ma scusa, invece di dire “niente di tutto questo era vero” perchè ritenuto (molte volte a ragione) propaganda di regime pro gheddafi, perchè invece non si cerca un po’ di più, magari si scopre che qualcosa di vero c’è:

        ANSA – 26 agosto, 21:47
        Libia, Onu accusa ribelli di abusi
        Secondo rapporto hanno ‘ucciso, depredato e razziato’.
        http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2011/08/26/visualizza_new.html_731560947.html

        secondo me ci si è fatti prendere la mano un po’ tutti arroccandosi sulle proprie posizioni, inevitabile negli scontri, e questo notoriamente non porta da nessuna parte.
        voci dissonanti “interessate” è chiaro che ce ne siano (è una guerra!) ma in confronto all’aver buttato al cesso per l’ennesima volta il diritto internazionale attaccando uno stato sovrano che non ha invaso nessuno mi sembra veramente poca cosa.
        visto l’enorme sproporzione delle forze in gioco, personalmente la vedo come se un’energumeno di 100kg nell’atto di stuprare una vecchietta si lamentasse poi di aver ricevuto delle borsettate come vano tentativo di difesa.

      • ferrivecchi ha detto:

        Guarda, Zapper, se mi hai seguito saprai anche che non mi sono mai tirato indietro quando c’era da segnalare bugie e/o malefatte dei ribelli di Bengasi. Onestà però vuole che si denuncino anche le bugie e/o le malefatte del regime di Gheddafi, quando è il caso. O no?
        E comunque non sono tipo da arroccarmi sulle mie posizioni. Mi spiace solo il manicheismo imperante, anche a sinistra e tra i pacifisti . Finchè dici cose da “allineato” vieni lodato e apprezzato per il tuo “coraggio”; appena ti discosti dalla “linea” finisci invece nella polvere e nella lista dei “traditori”. Puah. Io preferisco stare in pace con la mia coscienza e dire la verità, anche quando può risultare scomoda.

  24. Giulietto Chiesa ha detto:

    Noto con curiosità che Ricucci mi nomina per ben due volte, la seconda mettendomi a fianco dei nazi-comunisti. E, poichè ha citato, elogiandolo, il ludibrioso pezzullo del Mazzetta, indirettamente tre volte.
    Vedo dai commenti ai suo pezzo che la sua tirata non ha convinto tutti i suoi lettori. Molto bene. Non ha convinto neppure me. Sarei stato più contento che lui avesse citato qualche cosa di nazi-comunista da me scritta a proposito della Libia. Pazienza, mi acconteterò del suo sdegno di giornalista integerriimo. Eppure io farei i conti con il rapporto di forze. Certo tutti quelli che hanno cercato di raccontare la guerra di Libia con un minimo di decenza avranno pure fatto degli errori, forse. E magari avevano qualche contratto da onorare. Ma erano pochini. Prendersela con i pochini è impresa non molto onorevole, se non si dice (forte, senza ambiguità e senza doppiopesismi) che il mainstream ha fatto strame di ogni verità.
    Anche l’esimio Ricucci ci racconta la favoletta dei ribelli che hanno conquistato Tripoli. Ma noi abbiamo non una bensì decine di fonti che ci parlano di commandos sbarcati dalle navi della NATO.
    E trascurare la copertura aerea della più potente coalizione militare del pianeta non sembra comumque fare grande onore all’acume e alla lucidità dell’integerrimo Ricucci.
    Questo commento sarà pubblicato anche su Megachip.

    Giulietto Chiesa

    • ferrivecchi ha detto:

      Caro Giulietto, non ho mai negato che l’aiuto della Nato sia stato determinante, anche attraverso le special forces francesi e inglesi, nella conquista di Tripoli (e non solo). Allo stesso modo ho denunciato , fin da subito, le bugie degli insorti di Bengasi e dei loro alleati. grazie alle quali si è arrivati a questa sporca guerra. Quello che non sopporto è che la propaganda veicolata dal regime di Gheddafi – e non la verità dei fatti – diventi lo strumento per opporsi all’informazione mainstream. Così come non credo che l’ideologia – nè tanto meno la dietrologia – possano rappresentare una chiave di lettura per decifrare questa guerra e i meccanismi complicati che la muovono. Solo questo ti imputo. Nè ti ho mai accomunato ai nazi-comunisti, delle cui farneticazioni non mi curo. Dico però che si è creata una strana compagnia di giro, che mescola i fatti alle opinioni, crede alle favole , e punta a fare politica (o business) e non informazione.. Io faccio il mio lavoro senza avere la verità in tasca, parlo solo di quello che vedo, e mi sforzo di coltivare costantemente il dubbio. Mi piacerebbe che ci fossero meno certezze in giro e maggiore onestà intellettuale.
      Spero che anche questa replica venga pubblicata su Megachip.

    • Caro Chiesa, se c’è qualcosa di falso nel “pezzullo ludibrioso” ti pregherei di contestarlo. Non ti ho dato del nazicomunista, ti ho elencato tra i membri di un circo che si esibisce da anni, non sei certo nuovo a dar credito a Meyssan e alle sue palle.

      Questo per me non è segno di buona fede o di cura nell’informare, come non lo sono pezzi ridicoli come quello nel quale Megachip chiedeva lumi su Piazza Verde. Quello non è giornalismo, non è informazione.

      Ed è serio dare per scontato in un’intervista un accordo pre-rivoluzione tra Francia e CNT che in un articolo coevo ponevi come possibilità non confermata?

      Anche io ho denunciato fin da subito stranezze e illegalità nell’intervento in Libia, se ho scritto quel pezzo è proprio perché infastidito dalle esibizioni da circo di quanti ho citato, che con le loro uscite gettano fango e screditano qualsiasi critica all’intervento NATO, esattamente come simili buffonate attorno al 9/11 hanno bloccato qualsiasi critica e analisi seria agli eventi precedenti e successivi all’attacco.

      La mia opinione è che non è proprio il caso di fare i giochetti su fatti tanto importanti, che sia per raccogliere consenso o per vestirsi dell’abito dell’oppositore al male, la mia opinione è che questo modo di fare non sia giornalismo e che sia nemico dell’accertamento della verità e per nulla condotto in buona fede.

      E poi, lasciatelo dire, solo un ingenuo o una persona in malafede può andare a mescolarsi con persone come Blondet e poi cadere dal pero.

    • p.s.
      quando sul blog mi hanno segnalato questa sciochezza http://www.megachip.info/tematiche/guerra-e-verita/6661-nebbia-di-guerra.html ho fatto notare subito che le foto erano prese in epoche molto distanti tra loro

      così come ho fatto notare che il finto Gheddafi morente non se l’era bevuto nessuno e che non era certo “mainstream”

      Nell’articolo c’è scritto: “Circolano immagini di Gheddafi morto, che sono evidenti falsi, ma molti siti dei giornali le presentano lo stesso con il dubbio”

      Bene, Megachip è in grado di citare i “molti” giornali che hanno presentato quella foto con il dubbio?

      Secondo me no.

      Così come secondo me quell’articolo è una schifezza, un alludere fondandosi su niente, rimediato da un altro articolo nel quale un altro protagonista del circolo “svela” il tarocco rilanciando tra le righe la sua convinzione sul fatto che lo sbarco sulla luna non sia mai avvenuto, se non in una fiction: “Di solito è proprio sugli sfondi che casca l’asino (come accade in molte delle foto lunari).”

      È giornalismo questo, Chiesa?

      È una produzione della quale esser fieri?

      Se sono stato capace io di “scoprire” chi fossero Gamannossi, Gheddafine e compagnia cantante usando un motore di ricerca, perché voi non ci siete riusciti?
      Ci avete provato almeno?

      Perché date ancora credito a Meyssan? Perché sbeffeggiarlo per quello che è vorrebbe dire assestare un duro colpo alle ipotesi sul 9/11 di Chiesa?

      Credi di procurare qualche danno “all’impero” e non fai altro che riempire la rete di robaccia inservibile e alimentare il caos, favorendo proprio “l’impero” che dici di voler combattere, sarebbe ora che te ne rendessi conto

      Secondo me le buone intenzioni non bastano, bisogna anche esser capaci e capire cosa si combina. Secondo me fai dei danni all’informazione quando pubblichi robaccia del genere, secondo me fai il gioco di chi dici di voler combattere quando spargi questa roba e vanifichi il resto del tuo lavoro e quello dei tuoi collaboratori. Oltre a prendere per i fondelli i lettori

  25. paolovip ha detto:

    Riprendo qua perché sopra wordpress non me lo consente più. In riferimento a: “Concordo con te, Paolo, sul fatto che Gheddafi da un bel pezzo non fosse più un pericolo. Sui centri per immigrati, io non li ho visti ma dalle testimnianze esistenti, video e foto, mi pare che quelli libici non siano affatto paragonabili ai nostri Cpt. Infine, sui consensi di cui godeva Gheddafi, sia io che Tinazzi abbiamo detto più volte che in Libia solo una parte della popolazione si è schierata, con gli uni e con gli altri, mentre il grosso della gente è rimasta sei mesi ad aspettare, per capire dove buttava il vento. Detto questo, non dico nulla di strano se sostengo che il regime di Gheddafi era un regime poliziesco. Lo dice la storia. E che governasse con la paura è una tautologia.”

    Mi suonano strano due cose. In primo luogo si vuol far la morale a Gheddafi (e non solo a lui) con il metro, gli usi, i costumi e la democrazia occidentali. Ma, sappiamo che così non è. Caspita, ces’t l’Afrique!, con tutto quello che ne consegue.
    Saltare questo passaggio a piè pari o darlo per scontato e non raccontarlo come si dovrebbe al pubblico già ne falsa parecchio l’analisi della reale situazione.
    Secondo, parli di un durissimo regime di polizia. A mio avviso duro sì, ma nulla in confronto ai paesi ex Cccp e sicuramente i funzionari erano più arroganti e certamente più corrotti in Tunisia che in Libia, per esempio. Ma questa è una mia opinione, ovviamente.
    Quello che non è solo un’opinione, invece, è che Jalil fosse ministro della giustizia di Gheddafi fino al 21 febbraio prima di divenire leader degli insorti. Quindi colluso fino al midollo con lo stato repressivo, anzi, visto l’incarico, ne era il massimo esponente.
    Ora, mi sta bene che il crasso popolo non se ne accorga, sparacchi in aria e festeggi l’autunnale primavera, come avrebbe festeggiato pure il 44° (o quello che è) anniversario della jamahiriyya, ma che dei giornalisti sul posto mi raccontino che questa sia la conseguenza della rivoluzione dei gelsomini, una ribellione di popolo per scacciare il terribile tiranno, scusa, ma proprio non regge.

  26. paolovip ha detto:

    Ho visto solo ora che ha cancellato il mio primo commento. Come non detto, non la disturberò più di certo

  27. paolovip ha detto:

    Ancora una cosa. Il post da lei segnalato, intitolato “quei-rossobruni-che-difendono-gheddafi” ad un certo punto parla dei lager costruiti da Gheddafi. Ebbene, si potrebbe avere qualche foto, un filmatino, qualche documentazione, insomma? Perché va benissimo condannare Thierry Meyssan o prendere per i fondelli la Gamannossi, però poi non bisognerebbe comportarsi nello stesso modo e spacciare per verità opinioni indimostrabili. Altrimenti è solo propaganda.

    • ferrivecchi ha detto:

      ciao Paolo rispondo in generale sui tuoi tre post.
      1) Hai ragione nel dire che Gheddafi non è certo un diavolo, come in troppi lo dipingono oggi. Ma non dirmi che era un campione di libertà & democrazia…Sui lager costruiti in Libia per i migranti ci sono le denuncia di diversi organismi internazionali indipendenti; sul suo coinvolgimenti in diversi episodi di terrorismo internazionale ci prove documentate, non solo processuali; e sul suo stile di governo, beh, mi basta la paura che ho letto in faccia alla stragrande maggioranza dei libici che ho incontrato, laggiù e all’estero.
      2)Sulla guerra della Nato mi sono già espresso più volte, ho detto che è stata una guerra neo-coloniale e che ha reimposto la diplomazia delle cannoniere, del XIX secolo. Da qui ad avallare oppure a tacere sulle stronzate veicolate dalla Gamannossi &CO, c’è di mezzo il mare. Che ogni faccia il proprio business, per carità -. vale per la Gamannossi, per Tyessan, per i nazi-comunisti e anche per Giulietto Chiesa – ma non spacciamo per verità il sentito dire, oppure le manipolazioni più evidenti.

      • paolovip ha detto:

        Nessuno afferma Gheddafi fosse un santo, per carità, e Lockerbie lo dimostra. Successivamente però ha rigato dritto e l’attentato risale al 1988. Oppure ci sono prove di suoi coinvolgimenti successivi nel supporto al terrorismo internazionale? Non mi risulta, a meno che non si vogliano considerare le sue dichiarazioni di “comprensiva solidarietà” sui pirati somali come terrorismo. Sui centri raccolta immigrati che ci siano delle condanne lo ritengo fisiologico. Perché dei nostri Cpt (o come cavolo si chiamano adesso) non viene detto altrettanto? Chiamarli “lager” mi sembra eccessivo. A meno che tu non voglia affermare che dormire per terra, in Africa, sia da considerarsi un crimine contro l’umanità. Dovrò ricordarmi di dirglielo a Mustafà, la mia vecchia guida tunisina che ha sempre il vizio di dormire in un anfratto del terreno, munito di sola coperta. Sai, non vorrei un giorno si dicesse di me che sono un SS.
        Quello che certamente contesto è quanto Cristiano Tinazzi (e mi pare di capire pure tu) affermiate, ovvero che Gheddafi non avesse consenso popolare. Non mi risulta proprio, ma al di là della mia personale testimonianza che può valere nulla, è immaginabile un governo possa durare 42 anni sorretto solo dall’imposizione del terrore? Non lo credo possibile, non senza si sappia nulla, non senza gente che scappi da quella dittatura e, fino a prova contraria, prima della guerra civile, mai abbiamo avuto migranti provenienti dalla Libia.
        Che non sia più così, oggi, non stento a crederlo, ma le ragioni sono antropologiche, non politiche

      • ferrivecchi ha detto:

        Concordo con te, Paolo, sul fatto che Gheddafi da un bel pezzo non fosse più un pericolo. Sui centri per immigrati, io non li ho visti ma dalle testimnianze esistenti, video e foto, mi pare che quelli libici non siano affatto paragonabili ai nostri Cpt. Infine, sui consensi di cui godeva Gheddafi, sia io che Tinazzi abbiamo detto più volte che in Libia solo una parte della popolazione si è schierata, con gli uni e con gli altri, mentre il grosso della gente è rimasta sei mesi ad aspettare, per capire dove buttava il vento. Detto questo, non dico nulla di strano se sostengo che il regime di Gheddafi era un regime poliziesco. Lo dice la storia. E che governasse con la paura è una tautologia.

  28. Giovanni ha detto:

    Mi meraviglio della considerazione data a quell’articolo di Mazzetta linkato, un pezzo di un qualunquismo squallido, che non discute nel merito veramente nulla di preciso circa la guerra di informazioni in tema di Libia. Se questa è una “disamina approfondita” stiamo freschi.

    Ricucci scrive:
    “Addirittura si è messo in dubbio la conquista di Tripoli da parte dei ribelli, si è parlato di set cinematografici allestiti da Al Jazeera in Qatar, si è scritto e veicolato un mare di sciocchezze, a dispetto di tutte le testimonianze di tutti i giornalisti che erano sul posto”.
    Faccio notare che i giornalisti e gli informatori da voi “incriminati” di “propaganda”, da Meyssan a Gamannossi a Tarpley e a vari altri erano sul posto nei giorni della guerra in Libia. Ciascuno porta la sua testimonianza e le sue argomentazioni. Che siano “propaganda” è da dimostrare nello specifico. Cosa che non fa né Mazzetta né Ricucci.

    E poi, che Tripoli non è stata conquistata dai ribelli è un dato di fatto: si può tranquillamente affermare che la conquista è stata fatta dai ribelli gli interventi NATO e CON l’aiuto indispensabile di centinaia di bombardamenti NATO.

    Certe affermazioni di questo articolo, poi, fanno ridere, per le palesi autocontraddizioni in cui incorrono:
    “A Tripoli e a Bengasi, vi assicuro, circolavano decine e decine di video, nonchè migliaia di foto, che venivano proposti a noi giornalisti: non c’era però verso di appurarne l’autenticità, nè di poterli contestualizzarne, com’è d’obbligo in questi casi; e infatti pochissimi sono stati ripresi dalle grandi testate mainstream.” Come se le testate mainstream fossero tutte attentissime a pubblicare solo video contestualizzati! Vedi fosse comuni giustamente citate all’inizio dell’articolo!

    • ferrivecchi ha detto:

      Facciamo chiarezza una volta per tutte:
      1) Tiziana Gamannossi è una rampante imprenditrice che aveva diversi contratti in ballo con il governo libico. Logico e giustificato perciò che si sia messa dalla parte di Gheddafi: business is business. Quello che le contesto – e gliel’ho detto, a Tripoli – è aver sposato la propaganda di Gheddafi (anch’essa leggitima, peraltro) per VERITA’, pur sapendo che non era così. La Gamannossi si è messa infatti a straparlare di donne stuprate dai ribelli, di stragi di inocenti civili, NON METTENDO MAI I PIEDI FUORI DAL SUO UFFICIO, ma limitandosi a riportare le “eveline” del governo e a veicolare foto e video che arrivavano alla sua associazione, da lei spacciata come “indipendente” ma in realtà pappa e ciccia con i governativi (chiedere a tutti i giornalisti che sono stati a Tripoli). Riporto solo un episodio: in maggio – ero a Tripoli – la Nato ha bombardato 5 corvette della Marina Militare libica. Il governo ha replicato che si trattava di “yatch turistici”, ma quando siamo arrivati sul posto la bufala si è subito sgonfiata. La Gamannossi invece ha continuato a sostenere la verità ufficiale e l’ha passata anche a Marinella Correggia e Fulvio Grimaldi: nessuno dei due si è scomodato, di notte, a venire a verificare, ed entrambi hanno scritto colonne di piombo per denunciare i presunti “crimini della Nato”. Quindi, di cosa stiamo a parlare? Concludo dicendo che non mi stupisce l’attuale silenzio della Gamannossi, che evidentemente, da brava business-woman, sta solo cercando di riposizionarsi, ovviamente dalla parte dei vincitori.

      • Giovanni ha detto:

        A dirla tutta non ho modo di controllare queste affermazioni… non ci sono riferimenti né a fonti né a coordinate spaziotemporali precise. Anche cercando su Google “yacht turistici” Nato Libia ecc. non trovo nulla. Devo basarmi sulla fiducia. Come in ogni buon pezzo di propaganda, del resto…

  29. Lorenzo Alberghini ha detto:

    francamente guarderei questa intervista e magari riformulerei il testo proposto (a meno che l’intervistata non sia una pazza mentitrice, ma dubito)

  30. Paolo ha detto:

    Proprio su Thierry Meyssan e sul Reseau Voltaire mi ha messo in guardia lei e di questo la ringrazio, perché stavo cadendoci con tanto di cappotto e cappello. Ma se stavo per dar credito a questi mestatori la colpa è solo parzialmente della mia eccessiva buona fede. Infatti, da ben prima scoppiasse la guerra civile in Libia, quanto ci è stato raccontato su questo Paese e su Gheddafi non corrispondeva totalmente al vero. Ci è stato descritto un feroce dittatore, ma non ci sono state portate prove delle sue efferatezze. Ci è stato detto lasciasse morire gli immigrati nel deserto e abbiamo dovuto fidarci solo delle parole di chi lo raccontava. Ovviamente, va da sé, tentare di attraversare il Sahara con mezzi di dubbia affidabilità meccanica può condurre a degli spiacevoli effetti collaterali, ma spacciare ciò come prova della ferocia di Gheddafi mi sempra un passo piuttosto azzardato. Suoi esimi quanto giovani colleghi hanno raccontato convintamente nella Libia di Gheddafi i berberi fossero discriminati e questo, mi spiace, pur non essendo né giovane, né esimio, né autorevole giornalista, non mi corrisponde proprio ( http://www.visnoviz.org/2010/02/18/opinioni-di-un-tuareg/ ) e non mi sono confrontato solo con i tuareg, ma con molti altri, anche con i garamanti di Germa, popolazione – come ben saprà – di antichissime origini e dalla pelle nera.

    La disinformazione sulla Libia da parte dei mainstream dell’informazione è iniziata ben prima della guerra e continua tutt’ora. Molti spari in arie e festeggiamenti, poche vere analisi sugli scenari in corso. Di Jalil qualcosa si è detto, con la sordina, senza porre troppa enfasi sul fatto fosse ministro della Giustizia di Gheddafi fino al 21 febbraio, data delle sue dimissioni e contestuale passaggio con gli insorti. Nessuno si è neppure azzardato di far notare il suo gnocco in fronte. Pare brutto? Eccerto, si potrebbe passare per razzisti.

    Jalloud, invece, ci è stato venduto come il numero due di Gheddafi che lo aveva abbandonato. Ma invece Jalloud aveva rotto con Gheddafi dal 1993!, e non per “differenze di vedute”, come egli stesso va raccondando per le varie conferenze stampa in giro per il mondo, ma per il fallito tentativo di colpo di stato dello stesso anno. Nessuno lo ha smentito quando ha affermato di non aver avuto nulla a che fare con il terrorismo internazionale, peccato fosse proprio lui, nel marzo del ’70 a Beijing, quell’importante funzionario libico che cercava di comperare per 100milioni di dollari una bomba atomica dai cinesi, per “risolvere il conflitto Arabo-Israeliano una volta per tutte”. Peccati di gioventù? Puo darsi. Si spera abbia pure perso il vizio, durante le trattative d’affari, di mettere la pistola sul tavolo come affermato da Andrew F. Ensor.

    Bisognerebbe porsi le seguenti domande: prima del conflitto il popolo libico era con Gheddafi? La Nato si è schierata con una minoranza prendendo parte attiva in un colpo di stato? Ci hanno preso per i fondelli con la favola che bisognava difendere la popolazione inerme dalle stragi di Gheddafi? I ribelli renderanno migliore la Libia? Sarà un Paese più stabile? Ci saranno influenze islamico-integraliste (fino ad ora, mi sembra pacifico, completamente assenti)?
    A queste domande vorrei i giornalisti tentassero di rispondere, invece di fare stolidamente il tifo per i ribelli come troppo spesso sembra.

    Nel frattempo, dato che i diritti umani sono divenuti così pressanti, si potrebbe dire una parolina sul Darfur, o 400mila morti dall’inizio del conflitto sono poca cosa? E ancora: benissimo condannare Assad e la sua feroce repressione (almeno questa si spera vera), un po’ meno bene la morale giunga da Erdogan mentre – nel silenzio generale – continua a massacrare i Curdi

    Concludo citandola, dott. Ricucci, “Rispondere alla propaganda con la propaganda è stupido e basta”. Non è solo stupido, è delinquenziale. E adesso vado a leggermi il pezzo di Giampaolo Cadalanu e il suo ultimo. Buon lavoro.

  31. Giampaolo Cadalanu ha detto:

    Che si può aggiungere, amico mio? Quello che scrivi è tutto assolutamente vero. Aggiungerei solo che la Rete, è vero, dà gambe lunghe alle bugie, ma a volte funziona anche per smentirle. Solo a volte, purtroppo.
    Se ti va, puoi dare un’occhiata al pezzo che ho scritto per Limes (credo sia ancora in edicola), sulle bugie dei ribelli, ben riconoscibili anche dalla Tunisia. E ormai, arrivato infine qui a Tripoli, la sostanziale inattendibilità del CNT è diventata una barzelletta per tutti, tranne che per i governi che hanno interessi in ballo. Oggi è domenica, già all’inizio della settimana avevano raccontato di aver circondato Gheddafi, la cattura era questione di ore… Che memoria corta abbiamo noi giornalisti! Anyway: ti mando un abbraccio,
    à bient^ot,

    Giampaolo Cadalanu

    • ferrivecchi ha detto:

      ciao Giampaolo, ho letto il tuo pezzo su Limes. E l’ho apprezzato. Quanto al resto, credo che la Rete in sè abbia anticorpi validi. Come scrivo nell’altro pezzo che ho postato stamani., EVENTI GLOBALI, GUEERRA E INFORMAZIONE AI TEMPI DEI SOCIAL NETWORK. Ciao e buon lavoro. Ti seguo.

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